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Voi siete qui: Arte » Della mostra di Antonello da Messina a Milano e di libri

22 Maggio 2019 Scritto da Saul Stucchi

Della mostra di Antonello da Messina a Milano e di libri

Il prossimo 2 giugno, Festa della Repubblica, si chiuderà la mostra di Antonello da Messina al Palazzo Reale di Milano (a voler essere maliziosi, si potrebbe dire che l’arte vola oltre concetti così terreni come le forme statuali…). Se non l’avete ancora vista, non perdete l’occasione di farlo: sono radunate, infatti, ben 19 dei 35 dipinti superstiti attribuiti al pittore siciliano.

Antonello da Messina, Ritratto d'uomo (anche detto Ritratto Trivulzio)

Una visita speciale è stata organizzata dal Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e Skira Editore per lunedì 27 maggio. Perché “speciale”? Perché a fare da guida ai 200 fortunati visitatori (le iscrizioni sono già chiuse) sarà niente meno che il vulcanico Vittorio Sgarbi. Skira manda infatti in libreria il suo nuovo libro, intitolato “Antonello contemporaneo”. È una raccolta di saggi dedicati ai quadri di Antonello da Messina e alle opere di altri artisti che si sono confrontati con il pittore siciliano, dai suoi contemporanei ai moderni fino ai contemporanei.

Il catalogo della mostra

Di questo libro parleremo più avanti. Qui ci soffermiamo su altri testi. Prima di tutto è il caso di menzionare il catalogo dell’esposizione, anch’esso edito da Skira, con la curatela di Caterina Cardona e Giovanni Carlo Federico Villa.

Antonello da Messina, Ecce Homo. Collegio Alberoni, Piacenza

Possiamo suddividerlo in tre parti: gli scrittori Roberto Alajmo, Jhumpa Lahiri, Elisabetta Rasy, Giorgio Montefoschi (che consiglia di rileggere il brano del Vangelo di Giovanni dedicato alla crocifissione davanti all’Ecce Homo del Collegio Alberoni di Piacenza, per comprendere il contrasto tra l’immagine del Cristo dipinta dal pittore e quella che emerge dal racconto giovanneo) e Nicola Gardini si sono soffermati ciascuno su di un quadro del messinese.

Ci sono poi le opere di Antonello esposte in mostra i saggi degli specialisti. Tra questi ultimi segnalo almeno quello di Gianluca Poldi, intitolato “Con o senza Fiandre: come dipinge Antonello da Messina”, ricco di preziose informazioni sulla sua tecnica pittorica.

Chissà cosa darebbero i bibliofili per leggere i volumi così disordinatamente disposti sugli scaffali della biblioteca e sul tavolo di lavoro che costituiscono lo studiolo (davvero originale!) del San Girolamo arrivato in prestito dalla National Gallery di Londra, insieme all’Annunciata di Palermo sicuramente il quadro più famoso e più bello di Antonello… Anche sul leggio della Vergine è aperto un volume, le cui pagine si muovono per lo spostamento d’aria provocato dall’apparizione dell’Angelo annunciante.

Il sorriso del marinaio

Tra le citazioni riprodotte sulle pareti della mostra c’è lo sfogo di Roberto Longhi in risposta alla richiesta di Vincenzo Consolo di pubblicare il suo romanzo “Il sorriso dell’ignoto marinaio” come racconto sulla rivista “Paragone”: “Sì, sì, mi ricordo benissimo. Non discuto il valore letterario, però questa storia del ritratto di Antonello che rappresenta un marinaio deve finire!”.

Vittorio Sgarbi, Antonello contemporaneo, Skira

E invece non finirà, perché il romanzo di Consolo ha definitivamente consacrato questa ipotesi (che naturalmente rimane tale, in assenza di documenti che la smentiscano rivelando l’identità del personaggio raffigurato). Del romanzo ha scritto Leonardo Sciascia, a modo suo, come sempre. Il testo de “L’ignoto marinaio” si legge in “Cruciverba”, pubblicato nel 1983 da Einaudi nella collana “Gli Struzzi” e poi riedito da Adelphi nella collana “Biblioteca”.

Un libro ben costruito […] questo di Consolo: con dei fatti dentro che sono per il protagonista “cose viste”, e “cose viste” che quasi naturalmente assumono qualità, taglio e luce di pittura ma che non si fermano lì, alla pittura: provocano un interno sommovimento in colui che vede, una inquietudine, un travaglio”.

E questa nota non può che chiudersi con il rimando alla presentazione che Sciascia scrisse per il volume “L’opera completa di Antonello da Messina” di Rizzoli, con apparati critici e filologici curati da Gabriele Mandel. Non so voi, ma io non posso pensare ad Antonello senza associarlo alla sua Sicilia e al mio primo viaggio, quando rimasi folgorato dalla visione dell’Annunciata.

“… e poi il mistero del sorriso e dello sguardo, in cui aleggia carnale consapevolezza e nessun rapimento, nessuno stupore (se non si vuole, nel sorriso che appena affiora, scorgere magari un’ombra di malizia)”. Magari.

Saul Stucchi

Didascalie:

Antonello da Messina
Ritratto d’uomo (anche detto Ritratto Trivulzio), 1476
Olio su tavola di pioppo, 37,4 x 29,5 cm
Museo Civico d’Arte Antica, Palazzo Madama Torino
Crediti fotografici: Studio Fotografico Gonella 2010 – “su concessione della Fondazione Torino Musei” – divieto di ulteriore riproduzione

Antonello da Messina
Ecce Homo, 1475
Olio su tavola (rovere?), 48,5 × 38 cm (la parte dipinta 43 x 32,4 cm)
Collegio Alberoni, Piacenza
Crediti fotografici: ©2018. Foto Scala, Firenze

Vittorio Sgarbi
Antonello contemporaneo
Skira
Collana Arte Antica
2019, 88 pagine, 14 €

Antonello da Messina

Dal 21 febbraio al 2 giugno 2019

Orari:
Lunedì 14.30 – 19.30
Martedì, mercoledì, venerdì e domenica 9.30 – 19.30
Giovedì e sabato 9.30 – 22.30
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura

Biglietti: intero 14 €; ridotti 12/6 €

Palazzo Reale
Piazza Duomo
Milano

Informazioni:

www.mostraantonello.it


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