Fino al 2 agosto sarà possibile partecipare alla V biennale dell’associazione Effetto Notte a Reggio Emilia che in questa edizione si snoderà intorno all’insolito tema della vertigine e delle sue manifestazioni. Decine saranno le performance, le installazioni, gli happening che ne celebreranno le espressioni nel parco, nel mastio e nell’ex chiesa da giovani e promettenti artisti quali: Massimiliano Galliani, Fabio Bonetti & Gianluca Rossi, Simone Ferrarini, Simona Tarabelloni, Marco Bigazzi.
I progetti che si susseguiranno sono molti e differenziati, uno dei più suggestivi è sicuramente Santo Cuoio, realizzato da Fabio Bonetti & Gianluca Rossi, che avrà luogo nell’ex chiesa ed è basato sulla memoria del santo patrono della città: san Bartolomeo apostolo, citato anche nei vangeli apocrifi, protettore dei macellai, che fu torturato e seviziato fino a morire scuoiato vivo. Il ricordo del martirio del santo è affidato a viscere conservate sotto sale, arti in gesso che spuntano dall’ossario ed alcune figurine sagomate che ne vorrebbero ricordare la vita. Importante in questa installazione e coerente con l’idea portante del progetto in toto, è il desiderio di rendere la location di ogni esposizione, parte integrante dell’opera. Questo espediente contribuisce a creare un senso di vertigine nel visitatore che è costretto ad immergersi suo malgrado in una realtà irreale che non appartiene ne’ ai suoi tempi ne’ alla sua abitudinaria percezione del mondo circostante.
Marco Bigazzi sceglie di esibirsi nella Stanza del metacolloquio, allestendo una vera e propria stanza antigravitazionale, fissando mobili, sedie, appendiabiti, tavoli, alle pareti verniciati di bianco e illuminati da luci al neon colorate, che sconvolgono la percezione dei visitatori che si vedono d’un tratto trasportati in quella che sembra la stanza per una terapia di gruppo. Alle pareti inoltre alcune immagini di luci naturali riproducono soggetti chi perde l’equilibrio per un’improvvisa perdita dei sensi.
L’opera di Massimiliano Galliani si chiama invece Le ragioni della chiesa ed intende riflettere sull’opposizione della chiesa all’eliocentrismo professato da Galilei. Galliani torna indietro nel tempo immaginando il primo scontro tra la chiesa e il progresso scientifico, quando la religione voleva imporre le sue ragioni sul fatto che la sfericità della terra comportasse il suo capovolgimento e quindi una relativa caduta. L’artista agisce in una stanza del mastio utilizzando una lente capovolgente e creando dei giochi di forza magnetici. All’esterno del mastio, l’artista installa una catena saldata che sembra una vera e propria scultura tendente verso l’alto, che sfida le leggi della gravità.
Simone Ferrarini sceglie invece di lavorare all’esterno del castello, nel parco intorno al mastio. Il suo lavoro si intitola Equilibrio, e consiste in una sorta di gioco dell’oca cui i visitatori devono partecipare seguendo un percorso di circa 10 tappe ognuna delle quali corrisponde ad un’azione eticamente squilibrata da compiere che mettono alla prova l’equilibrio dello spettatore.
Nell’ultimo progetto, quello di Simona Tarabelloni, la vertigine è più prettamente fisica e mentale: il suo lavoro consiste in un’installazione composta da frammenti di specchio di varie forme sospesi al soffitto da fili di nylon invisibili che riflettono in modo discontinuo una realtà che vi appare assolutamente instabile.
La V edizione di Effetto Notte avrà luogo fino al 20 agosto 2006 a Casina in provincia di Reggio Emilia e sarà corredata da una serie di eventi collaterali.
Silvia Greco