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Voi siete qui: Arte » “Da Brueghel a Stomer”: un piccolo “museo” fiammingo a Milano

15 Giugno 2015

“Da Brueghel a Stomer”: un piccolo “museo” fiammingo a Milano

Strano pittore l’olandese Matthias Stomer. Nato forse ad Amersfoort nei dintorni di Utrecht in un anno imprecisato degli inizi del XVII secolo che gli storici dell’arte individuano nel 1600, studiò da caravaggesco in patria ma poi asciugò i pennelli al sole del Bel Paese scendendo sempre più sud, da Roma a Napoli e infine in Sicilia, dove morì attorno al 1650. Il lungo periodo trascorso in Italia giustifica la sua presenza (unico straniero) nella sala dei caravaggeschi del Musée Fesch di Ajaccio, dove è esposta la tela del Sacrificio di Isacco. Il fanciullo vi appare in uno stato di catalessi, per nulla agitato. Molto più preoccupato di lui è l’angelo, mentre l’ariete ha lo sguardo rassegnato di chi sa già come andrà a finire.
Matthias-Stomer,-Tobiolo-che-cura-suo-padre,1642-ca.,olio-su-tela,-cm-150x200Mi sono soffermato a lungo davanti a quest’opera che attualmente dialoga a distanza con il dittico di José Angel Toirac, Fidel addormentato e Il Che sul letto di morte, due pezzi del percorso sull’arte cubana (ne scriverò a breve). Un po’ per la bellezza, un po’ incuriosito dalla figura del pittore. Poco prima di partire per il mio viaggio in Corsica ho infatti visitato allo Spazio BIG Santa Marta di Milano la mostra Da Brueghel a Stomer. Tesori della Pittura Fiamminga, a cura di Massimiliano Caretto e Francesco Occhinegro (affrettatevi: rimarrà aperta fino al 23 giugno!). Il quadro che chiude il percorso è infatti un’intensa tela che raffigura Tobiolo che cura suo padre, datata attorno al 1642. “È degna di stare in un museo” ha detto Caretto, facendomi da guida; e infatti l’opera è appartenuta niente meno che al Louvre. La donna anziana alle spalle del povero Tobi è una fotocopia delle vecchie del Merisi, mentre all’oscurità della scena fa da forte contrasto il manto dalle elaborate pieghe dello stesso Tobi, la cui bocca spalancata pare anticipare l’apertura degli occhi a cui miracolosamente viene restituita la vista.

Di pari livello sono le altre opere selezionate dai giovani Caretto e Occhinegro. In tutto una ventina di quadri di scuola fiamminga che formano un piccolo museo temporaneo nel cuore di Milano. Il percorso espositivo si articola in quattro micro-sezioni e prende le mosse dal Rinascimento nelle Fiandre, con tre opere che testimoniano l’influenza dell’arte italiana sugli artisti nordici. Chi ha visto le mostre sulla dinastia Brueghel a Como e poi a Roma riconoscerà al volo la tavola con la Lamentazione di Pieter Coeck van Aelst. Proprio la famiglia dei Brueghel è al centro della seconda sezione, in cui si distinguono il disegno Incontro tra carovane di Jan Brueghel il Vecchio, detto dei Velluti e la piccola composizione su rame Diana e le Ninfe spiate dai Satiri, dipinta da suo figlio, Jan Brueghel il Giovane, con Jan van Balen.
Jan-Brueghel-il-Giovane-e-Jan-van-Balen,-Diana-e-le-Ninfe-spiate-dai-Satiri,-1630-ca,-olio-su-rame-cm-28x38La terza tappa si concentra sulla Golden Age dell’arte olandese. Qui incuriosisce soprattutto il quadro con i Camaleonti realizzato da Nicola van Houbraken, probabilmente per rispondere al gusto di committenti sempre più attratti da rarità, che fossero animali o vegetali, ma comunque meritevoli di finire nel gabinetto di una Wunderkammer. Il percorso, come anticipato, si chiude sul tema del Caravaggismo. Come in apertura, l’arte italiana torna a essere modello fortissimo, polo d’attrazione e scuola. Che sia un auspicio?
Saul Stucchi

Didascalie:
Matthias Stomer
Tobiolo che cura suo padre (1642 circa)
Olio su tela, 150×200 cm

Jan Brueghel il Giovane e Jan van Balen
Diana e le Ninfe spiate dai Satiri (1630 circa)
Olio su rame, 28×38 cm

DA BRUEGHEL A STOMER
Tesori della Pittura Fiamminga
A cura di Massimiliano Caretto e Francesco Occhinegro

Spazio Big Santa Marta
Via Santa Marta 10
Milano

Dal 16 maggio al 23 giugno 2015

Ingresso libero

Informazioni:
Tel. 02.89453254
http://spaziobigsantamarta.com/

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