Non è ancora un bilancio questa seconda cartolina da Cipro: potremo farlo soltanto più avanti, quando emozioni e ricordi avranno avuto il tempo di decantare. Se nella precedente avevo dato spazio alle prime impressioni su Cipro, qui voglio aggiungere qualche altra considerazione personale.
Si chiude oggi la nostra prima vacanza sulla terza isola del Mediterraneo per estensione, dopo Sicilia e Sardegna: diciassette giorni molto intensi. Bastano pochi dati perché il lettore si faccia un’idea: oltre 1.800 km percorsi in auto, più di 2.000 foto scattate, diciotto tra musei e siti archeologici visitati.

Abbiamo visto tanto ma tantissimo rimane da scoprire. Per esempio abbiamo avuto solo un piccolissimo assaggio dell'”altra Cipro”, quando abbiamo fatto una breve passeggiata nella parte nord della capitale Nicosia. Non siamo stati sui Monti Troodos, né abbiamo visitato la chiesette bizantine, uno dei tre patrimoni ciprioti inseriti nelle liste dell’UNESCO (Cipro ha chiesto l’iscrizione di altri undici luoghi).
Ci siamo però goduti tramonti spettacolari, come quello che abbiamo ammirato nei pressi dello Scoglio di Afrodite o Petra tou Romiou (immortalato nella foto qui sopra); abbiamo apprezzato la cucina (certo, il kleftiko, il tradizionale piatto a base d’agnello non è adattissimo alle temperature estreme dell’estate); abbiamo preso il sole in spiagge poco o per nulla affollate – tranne quella di Fig Tree Bay a Protaras, poco più a nord di Capo Greco – e fatto il bagno in mari da cartolina. Appunto.
Saul Stucchi