Lubecca dedica al suo figlio più celebre due mostre riunite sotto il titolo di Thomas Mann e le arti visive, ospitate al Museo Behnhaus / Drägerhaus e alla Buddenbrookhaus.
Nella prima sede è stato allestito un interessante percorso che indaga il rapporto dello scrittore con le arti visive, mentre nello storico edificio in cui Mann ha ambientato il capolavoro che gli è valso il Premio Nobel (nel 1929) trovano posto le opere di artisti che hanno tratto ispirazione dai suoi romanzi. Le righe qui sotto sono una recensione della prima mostra, a cui seguiranno delle note sulla seconda. Ma prima una doverosa premessa: purtroppo entrambi i percorsi hanno didascalie unicamente in tedesco, anche se nel primo caso è disponibile una brochure riassuntiva in inglese, fondamentale per la comprensione del materiale esposto per chi non conosce il tedesco.
Al primo piano del palazzo Behnhaus la sezione introduttiva si apre con l’incontro tra Thomas Mann e la famiglia Pringsheim a Monaco, cruciale non soltanto per la vita affettiva dello scrittore (che avrebbe sposato Katia, figlia del professore di matematica Alfred, erede di un ricchissimo patrimonio accumulato dalla famiglia con attività nei settori minerario e ferroviario), ma anche perché aprì al giovane Thomas le porte di un mondo culturale che fino ad allora aveva soltanto sognato. Qui sono esposti tre pannelli realizzati da Hans Thoma (1890-91) per la residenza dei Pringsheim, arrivati in prestito dalla Staatgalerie di Stoccarda. Grazie a una foto il visitatore può farsi un’idea (ancorché pallida) del lusso e del gusto con cui era stata arredata la dimora.
Il percorso assume poi un filo cronologico, prendendo le mosse dalla natia Lubecca, “città di confini”. Ecco i ritratti del bisnonno e del nonno, Johann Siegmund Mann il Vecchio e il Giovane, immortalati da Mann nei Buddenbrook, rispettivamente nei personaggi del console Johann e di suo figlio Johann junior, detto Jean. Una saletta è dedicata all’artista Ernst Barlach, con tre belle statuette di contadine russe, mentre la tappa successiva accoglie opere selezionate per raccontare la mostra di Emil Nolde allestita nel 1921 nella chiesa di Santa Caterina (a pochi passi dal museo ma purtroppo attualmente chiusa per lavori di restauro). Mann menziona nei suoi diari alcune opere dell’artista che l’avevano colpito e i curatori sono riusciti a portarle in mostra, come il Saul e Davide (1911) e l’Entrata a Gerusalemme. Di quest’ultima lo scrittore notò soprattutto l’aspetto per nulla intimorito e la “gioia infantile” che esprime Gesù sull’asino.
Particolarmente interessante la sezione che si concentra sul tema dell’arte nelle case abitate da Mann: una serie di fotografie documenta i quadri e le sculture posseduti dallo scrittore, riproduzioni e originali. Essendo dedicata al rapporto tra Mann e l’arte moderna, la mostra non tocca il tema del suo rapporto con quella antica, soltanto sfiorato dalle immagini che inquadrano i pochi pezzi egizi (peraltro non tutti originali) che possedeva, come le teste del periodo amarniano (il tema era invece al centro di una bella mostra organizzata giusto vent’anni fa dal Museo Vincenzo Vela di Ligornetto, in Svizzera).
Lo snodo centrale è la sezione dedicata a Monaco e alla famiglia della moglie Katia. La vediamo raffigurata insieme ai fratelli in un dipinto di Fritz August Kaulbach, intitolato “Carnevale dei bambini”. Da piccola Katia era un tale peperino che nel vicinato lei e i fratelli erano noti come “i cinque maschi Pringsheim”. Lo sguardo vispo dagli occhi accesi caratterizza anche il ritratto di lei bambina realizzato da Franz von Lenbach che qualche anno prima aveva ritratto anche la madre Hedwig.
Scendendo al piano terra il percorso prosegue con una sezione dedicata a Max Oppenheimer (MOPP). Il suo ritratto di Thomas Mann realizzato nel 1926 è stato scelto come immagine di presentazione delle mostre e per le vie della città, ma anche nella località marina di Travemünde, campeggia la riproduzione del volto dello scrittore – allora poco più che cinquantenne – in cui l’esplosione di colori contrasta con lo sguardo severo. Sarebbe interessante approfondire il tema dei ritratti di Thomas Mann, tra disegni, dipinti e sculture. Quelli esposti in mostra lo immortalano sempre con la stessa espressione concentrata, mentre le fotografie riescono a catturare un più ampio (anche se non di molto, bisogna riconoscerlo!) spettro di emozioni. Sfugge a questa rigida rappresentazione apollinea solo il simpatico autoritratto che lo scrittore ha disegnato su una copia della raccolta di racconti intitolata Il piccolo signor Friedemann. Si è raffigurato mingherlino e dalle spalle cadenti, coi baffetti sotto un gran nasone e occhi rivolti verso il basso…
Il vecchio caveau del palazzo accoglie alcuni tra i tesori più preziosi di tutta l’esposizione: le celeberrime incisioni del cosiddetto trittico “Meisterstiche” di Dürer: Melencolia I, il San Girolamo nella cella e Il cavaliere, la morte e il diavolo. Condividono l’originale ambiente insieme a opere di piccolo formato di Frans Masereel. Ci sono poi alcune fotografie di Albert Renger-Patzsch, giudicando positivamente le quali Mann dimostrava una sorprendente apertura mentale – per i tempi di allora – verso la fotografia, a cui non era ancora del tutto riconosciuto il rango di arte. Il percorso si chiude con le stampe di Hans Arp. Uno degli ultimi scritti di Thomas Mann fu l’introduzione che curò per una raccolta di novelle dello scrittore Alexander Moritz Frey, illustrate dall’artista francese. Era il 1955 e da qualche tempo Mann era tornato a Kilchberg, vicino a Zurigo, dove sarebbe morto il 12 agosto, all’età di 80 anni.
Saul Stucchi
Didascalie:
- Thomas Mann seduto in meditazione (1905)
Fotografia
Keystone/Thomas-Mann-Archiv/Atelier Kesten - Emil Nolde
Entrata a Gerusalemme (1915)
Olio su tela
© Nolde Stiftung Seebüll - Friedrich August von Kaulbach
Carnevale dei bambini (1888)
Olio su tela
Collezione privata - Max Oppenheimer
Ritratto di Thomas Mann (1926)
Olio su tela
Wien Museum
Thomas Mann e le arti visive
Dal 13 settembre 2014 al 6 gennaio 2015
Buddenbrookhau e Museum Behnhaus / Drägerhaus
Lubecca (Germania)
Informazioni:
Buddenbrookhaus
http://buddenbrookhaus.de
Museum Behnhaus Drägerhaus
www.museum-behnhaus-draegerhaus.de
Informazioni sulla Germania:
www.germany.travel/it/index.html