Nel pomeriggio di domenica scorsa, 22 giugno, si è conclusa la stagione del Teatro Gerolamo di Milano. L’onore è toccato al Giulia Bertasi Trio, composto dalla fisarmonicista che dà il nome alla formazione, da Stefano Fascioli al contrabbasso e da Giulia Larghi al violino. Il trio si è esibito anche la sera del sabato, immagino con lo stesso successo e con gli stessi calorosi applausi dal pubblico di quelli tributati la domenica. Meritatissimi.
Ho contato una quindicina di brani, compreso un unico bis, tutti originali, per la maggior parte composti dalla stessa Bertasi, mentre due portano la firma della Larghi e uno – intitolato Inverno – era di Fascioli.

Nella splendida “bomboniera” del Gerolamo è stato davvero un piacere assistere al gioco di sguardi tra i musicisti, ma soprattutto all’alternarsi di brani e di brevi presentazioni da parte della Bertasi. Erano tutt’altro che discorsi di circostanza: Giulia ha infatti raccontato aneddoti sulla sua vita legati a fatti ed esperienze che le hanno ispirato i brani in scaletta. A cominciare dai versi di uccelli con cui ha aperto il concerto: era appena tornata dalla Sicilia, dove aveva visitato la Riserva di Vendicari, frequentata da oltre duecento specie di volatili.
E poi ha inanellato – con qualche rara eccezione – un ricordo o un aneddoto a un brano, da Boccadasse, dedicata al luogo dove è cresciuta e all’allegria e alla magia dell’infanzia, fino al “bel tango” con cui il Trio si è congedato dal pubblico, passando per un pezzo ispirato al Marcovaldo di Calvino, al quale contribuisce – in voce registrata – l’amica Arianna Scommegna, con cui Giulia ha condiviso più volte il palcoscenico (ricordo almeno Mater strangosciàs e Un albero di trenta piani).
E poi Ultimo libera tutti, ispirato al gioco di nascondino e all’inconfondibile odore delle cabine degli stabilimenti balneari, in cui lei si celava da ragazzina in fremente attesa di sbucare fuori a estrema salvezza di tutti i compagni.

Ai ricordi piacevoli – pur venati da un filo di nostalgia – si intrecciavano altri invece drammatici. Erano confessioni intime quelle che Giulia condivideva con gli spettatori. Come il dolore straziante per dover abbandonare Corto, il cane che non si separava mai da lei mentre era in Puglia. Aveva un occhio blu e uno castano e con una metà del muso studiava le persone, mentre con l’altra metà le accoglieva.
Giulia avrebbe voluto portarselo a casa, ma gli anziani del paese le hanno fatto capire che era meglio rinunciare all’idea. E giù di fisarmonica, violino e contrabbasso per trasformare quelle emozioni in note perché le potessimo provare anche noi.
Dal festival di teatro di Gradara una volta è tornata talmente carica, “travolta da un vortice dionisiaco” da doversi mettere subito al pianoforte per scaricare la tensione sotto forma di un nuovo brano. Allora ha compreso il valore della musica come portale per tirare fuori le emozioni.
Il pubblico applaudiva a ogni brano. “Wow!” ha esclamato a un certo punto una signora in platea quando ancora non si erano dissolte le vibrazioni del pezzo appena eseguito. “È davvero emozionante suonare in questo luogo”, ha detto la fisarmonicista ringraziando il Teatro Gerolamo.
Un brano la Bertasi l’ha scritto per Gianni Coscia, “persona speciale e fisarmonicista straordinario”, un vero maestro per lei (per chi non lo conoscesse, Giulia propone di iniziare dall’ascolto dell’album In cerca di cibo, realizzato da Coscia con Gianluigi Trovesi). Si augura un giorno di raggiungere il suo equilibrio – perfetto – tra profondità e leggerezza, lo stesso degli alberi che hanno le radici ben piantate nella terra e le foglioline che danzano al vento.
E c’è stato tempo per altre perle come Ancora 5 che ricorda la richiesta che faceva al padre quando la svegliava perché andasse a scuola e il piacere di stare in quel breve tempo dilatato, davvero cinque minuti di eternità. E il brano dedicato al nonno, portato in Svizzera ormai malato terminale perché fosse accompagnato al fine vita con una procedura di morte assistita e che invece si è spento di morte naturale nel giorno e all’orario che aveva previsto…
Nei prossimi giorni sarà possibile ascoltare la fisarmonica di Giulia Bertasi durante la ventunesima edizione del festival Il Giardino delle Esperidi.
Saul Stucchi
Giulia Bertasi Trio in concerto
Sabato 21 e domenica 22 giugno 2025
Teatro Gerolamo
Piazza Beccaria 8
Milano
Informazioni: