«Auguri!» ha gridato questa mattina qualcuno dalle prime file della platea del Teatro Dal Verme di Milano. Era stato appena sistemato al centro del palcoscenico il pianoforte e stava per prendere posto il giovane pianista Antonio Alessandri. Un istante di imbarazzo tra il pubblico, poi il direttore Alessandro Cadario ha compreso il motivo dell’interruzione e ha condotto una breve esecuzione di Tanti auguri a te! per il neo-diciannovenne musicista milanese, già ospite l’anno scorso dei Pomeriggi Musicali.

Ma facciamo un passo indietro. La giornata di oggi, giovedì 27 febbraio – nell’anteprima mattutina e nella replica di questa sera alle 20.00 – ha avuto (e avrà) infatti un precedente capitolo molto significativo. Si tratta della prima esecuzione assoluta del brano Bouquet di Francesco Antonioni, commissionatogli dagli stessi Pomeriggi per celebrare gli ottant’anni dalla fondazione (il compositore era in sala, a un paio di poltrone di distanza da me, tra l’altro).
Scrive il musicologo Raffaele Mellace nel programma del concerto: «Per Antonioni è compito del compositore mettere in atto lo sguardo più “lungo” e “profondo” possibile sull’oggetto che sta prendendo in considerazione (Gli occhi che si fermano, s’intitola un suo lavoro). La musica potrà allora accreditarsi come strumento formidabile per conoscere il mondo in profondità».
E a sua volta il programma è strumento per conoscere meglio quell’altro strumento per il quale frequentiamo le sale da concerto, appunto la musica. Ci fornisce una bussola, una cassetta degli attrezzi per “interpretare” i brani che ascolteremo. Senza l’interpretazione – è la tesi che Giovanni Carrada propone nel suo nuovo saggio Perché non parli? pubblicato da Johan & Levi – un museo è solo un deposito di opere mute. Credo che lo stesso discorso valga anche per la musica classica.
Pannello centrale del trittico di questo appuntamento con i Pomeriggi Musicali – in replica sabato primo marzo al Dal Verme, ma dopo aver fatto tappa domani sera all’Auditorium Manenti di Crema – la Burlesca in Re minore per pianoforte e orchestra di Richard Strauss nella cui esecuzione Antonio Alessandri ha dimostrato tutto il suo talento (apprezzato e ammirato tanto più dal padre di un altro neo-diciannovenne, ovvero colui che scrive queste righe…).
Dopo l’intervallo l’orchestra ha ridotto i ranghi per eseguire le Variazioni e fuga su un tema di Mozart op. 132 di Max Reger, compositore già in programma due settimane fa – sempre con l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali sotto la bacchetta di Alessandro Cadario – con il Concerto per violino e orchestra op. 101.
Il prossimo appuntamento in calendario per la musica classica – giovedì 6 e sabato 8 marzo – avrà il seguente programma, eseguito sotto la direzione di George Pehlivanian, con Ettore Pagano al violoncello:
- Antonín Dvořák
Concerto per violoncello e orchestra in Si minore op. 104 - Pëtr Il’ič Čajkovskij
Sinfonia n. 4 in Fa minore op. 36
Saul Stucchi
I Pomeriggi Musicali
Teatro Dal Verme
Via San Giovanni sul Muro 2
Milano
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