Cosa si prova uscendo dal ristorante Cascina Ovi di Segrate, alle porte di Milano? Posso darvi la mia risposta personale: nostalgia della Sardegna. Alla soddisfazione e al godimento per aver mangiato dell’ottimo pesce freschissimo in un ambiente accogliente e tranquillo si mescolava infatti nella mia mente una forte nostalgia per quell’isola che è un piccolo continente, da cui manco ormai da troppi anni. Dovrò rimediare!
Ma attenzione: quella proposta da Cascina Ovi non è una cucina sarda, bensì una cucina curata da Sardi. Sardi sono infatti Francesco e Giorgio che dirigono una cucina “democratica” in cui gli chef svolgono i vari compiti a rotazione. La differenza non è di forma, ma di sostanza ed emerge nel menu, in cui si nota una maggiore libertà e ampiezza di orizzonte rispetto alla tradizionale cucina isolana (pur nella fedeltà ai profumi, ai sapori e ad alcuni condimenti a base di erbe…).
Se infatti la cucina regionale è tradizionalmente di carne e quella cagliaritana, invece, di pesce, il menu di Cascina Ovi è ricco di proposte di pesce ma “pesca” (è il caso di dire) senza limitazioni geografiche, tenendo come unico punto di riferimento la qualità. Su questo potete stare certi: il pesce che mangerete qui è freschissimo. Dunque perdono di significato quei giudizi ingenerosi che si leggono sui siti di recensioni gastronomiche.
La materia prima di primissima scelta, soprattutto quando viene dal mare, ha un costo che non si può abbattere. Se si è consapevoli di questa realtà lapalissiana che invece troppo spesso si dimentica, le sorprese a Cascina Ovi non arriveranno dal conto ma dai sapori dei piatti. Una riscoperta del pesce che sa di pesce.
Alle pareti della prima sala, con tavoli rotondi ben distanziati tra loro che mi ricordavano la sala da pranzo de La montagna incantata di Thomas Mann, campeggiano gigantografie in bianco e nero della cascina com’era un tempo. E anche qui la memoria, assolutamente personale, segue i suoi percorsi: i miei nonni materni vivevano in una corte come questa…
Ma passiamo ai piatti! Invitato da un amico, ho avuto il piacere di assaporare questo menu, accompagnato da un Vermentino di Sardegna (what else?) di Argei:
- Quattro antipasti crudi: tartare di tonno rosso di Carloforte, gambero rosso di Mazara, ostrica Kys Marine, scampo di Sicilia.
- Quattro antipasti caldi: vellutata di patate con vongole veraci, ostrica e gamberone rosso allo champagne, moscardini alla diavola, baccalà mantecato con crema di peperoni.
- Primo piatto: fregula in zuppa di pesce.
- Secondo piatto: cubetti di tonno in crosta di pistacchi.
- Dolce: Seada.
Il mio commensale mi ha spiegato che di questo dolce tradizionale a base di formaggio e miele, tipico in particolare dell’area compresa tra Barbagia, Ogliastra, Logudoro e Gallura, esistono svariate versioni che essenzialmente si raggruppano in due grandi famiglie: la versione con formaggio cotto e quella con formaggio crudo (i Sardi la chiamano “a sa mandrona”, ovvero “in modo pigro”: non vi viene già voglia di assaggiarla?).
A chiudere tutta questa epifania di sapori e profumi un bel mirto ghiacciato e il caffè. Voglia di pesce? Andate in Cascina. Ovi!
Saul Stucchi
Cascina Ovi
via Olgia 11
Segrate (MI)
Tel. 02.2139581