“La vita è come una scatola di cioccolatini” è la grande lezione che ci ha insegnato, con leggerezza, Forrest Gump: “non sai mai quello che ti capita!”. Sarebbe bello se le sorprese che ci riserva fossero come quelle che ho avuto il piacere di gustare oggi pomeriggio, nella giornata di chiusura di Identità Golose. L’occasione me l’ha offerta l’evento organizzato dalle Fiandre, Regione Ospite della manifestazione, che ha avuto per protagonista il Maître chocolatier Dominique Persoone, il cui soprannome di “rockstar del cioccolato” la dice lunga sulla sua fama, del tutto meritata.
Davanti a un nutrito (ma pur sempre affamato di golosità!) pubblico, lo chef belga ha raccontato il suo approccio al cioccolato, svelando alcuni aneddoti sui suoi rapporti con il jet-set internazionale: non capita a tutti di dover preparare una cena ai Rolling Stones! Infilando una gag dietro l’altra, l’istrionico Persoone ha calamitato su di sé l’attenzione della platea, estasiata dalle immagini proiettate sui due maxi-schermi: fiumi di cioccolato che scorrevano verso gli alvei ospitali delle loro formine… Ma la curiosità più interessante è stata senza dubbio il suo originale strumento per sniffare il cacao: l’ha consigliato a tutti come soluzione ideale per sciogliere le resistenze della suocera quando la invitiamo a pranzo.
Nel successivo incontro a porte chiuse, riservato ai giornalisti e ai blogger, il Maître è stato presentato dalla direttrice di Turismo Fiandre Giovanna Sainaghi che ha condotto i presenti in un viaggio tra le principali città della regione, cioccolatino dopo cioccolatino! Davanti a noi avevamo infatti uno scrigno di golosità: sei come le perle delle Fiandre. E il riferimento al mondo dell’oreficeria è tutt’altro che casuale e anche se ormai abusato, rimane quello che meglio descrive la preziosità del lavoro di un Maître chocolatier. Come l’orefice, anch’egli infatti dispone di ricco armamentario di strumenti di precisione e crea capolavori in miniatura, raffinati e spesso preziosissimi: le scaglie d’oro sul cioccolato (come sul risotto di Marchesi) celebrano nel modo più esplicito il matrimonio tra le due arti.
Persoone ha raccontato di essersi innamorato del cioccolato tanti anni fa, quando faceva lo chef a Parigi e ha confessato che è molto difficile lavorare con la materia. Per la sua prima creazione lo abbinò col wasabi, per rendere omaggio al Giappone durante un incontro nelle Fiandre. L’esperimento piacque molto e da allora non si è più fermato. Ha insistito molto sull’apertura mentale indispensabile per essere un cuoco moderno (bisogna imparare dagli altri, da tutti, e condividere le proprie esperienze: solo così ci si migliora) e la parola che ha pronunciato più spesso è stata “challenge”, ovvero sfida (seguita da “Bella donna!”, ma questo è un altro discorso…), sfida da vincere con la fantasia e il piacere di divertirsi a cercare e a creare.
Giovanna intanto introduceva le città delle Fiandre, in ognuna delle quali il vulcanico Dominique ha detto di avere (avuto) una fidanzata: del resto uno chef di successo è sempre in giro, proprio come un marinaio! Bruxelles, il cuore dell’Europa, è anche punto di domanda per molti turisti e insieme il mercato gastronomico più importante del Belgio. Come vincere la sfida di descriverlo con un cioccolatino? Persoone ha pensato all’indivia, l’erba tipica della capitale. E così, città per città, ha illustrato gli abbinamenti che ha inventato per raccontarle, ciascuna con le proprie caratteristiche peculiari, proprio come il rispettivo cioccolatino che intanto si scioglieva nella bocca di noi fortunati. Difficile giudicare tra tali bontà quale ho preferito in assoluto. Di certo la prossima volta che ammirerò il polittico dell’Agnello Mistico di Van Eyck nella cattedrale di San Bavone a Gand (Gent) non potrò fare a meno di abbinarlo ai cioccolatini che ho mangiato oggi. Con la speranza che il mio sia solo un peccato veniale…
Saul Stucchi
Identità Golose
Dal 10 al 12 febbraio 2013
Turismo Fiandre
Tel. 199 442111