Come trascorrere un sabato pomeriggio a Modena? Ricca com’è di storia, di tradizioni e di attrazioni, la città emiliana offre mille opportunità, declinate in infinite combinazioni. Ieri io mi sono composto il seguente menù, rigorosamente ad personam. Ma lo condivido volentieri e aspetto di conoscere i vostri…
Per prima cosa ho parcheggiato l’auto in Viale Caduti in Guerra, riuscendo a pagare la sosta con lo smartphone, nonostante un evidente bug nella procedura di registrazione al sito “Sostafacile”. Una breve passeggiata mi ha portato in centro, dove ho bevuto un caffè alla storica Torrefazione La Messicana, per la precisione un Gourmet 100% Arabica (che troverete a breve su Tazzineditalia), e poi sono entrato nel Duomo.
Sono rimasto affascinato in particolare dallo splendido polittico di Serafino de’ Serafini con l’incoronazione della Vergine, dalla sottostante lastra marmorea con animali affrontati (raffigurati in una disposizione asimmetrica che accentua l’idea di movimento della scena) e dalle due acquasantiere ricavate da capitelli tardoromani: un viaggio nel tempo e nell’arte in appena quattro opere!
Poi sono tornato sui miei passi, dando un’occhiata alle vetrine dei negozi già in lustro per le prossime festività, per entrare alla Biblioteca Civica Antonio Delfini. Qui alle 17.30 ha avuto luogo la terzultima lettura a puntate de La Montagna incantata di Thomas Mann, dal titolo “Un grammofono”, un’iniziativa ideata da Claudio Longhi con la collaborazione alla drammaturgia di Vera Cantoni.
A leggere brani tratti dal capitolo VII del romanzo è stato il regista teatrale Cesare Lievi. Il folto pubblico in sala ha ritrovato il protagonista Hans Castorp prima alle prese con il dottor Behrens e poi con un nuovo, inaspettato e apprezzatissimo arrivo: quello appunto di un grammofono di ultima generazione. In pagine molto intense Mann scrive un trattato di musicologia che è insieme una guida all’ascolto, senza però sacrificare l’aspetto letterario. Tra un brano e l’altro brevi (troppo brevi!) intermezzi musicali, tratti dalle opere citate da Mann. Così abbiamo ascoltato note di Debussy, Offenbach, Verdi, Bizet, Gounod e Schubert.
Lievi, che ben conosce il tedesco, avendo lavorato per anni in Germania, ogni tanto interrompeva la lettura per fare un’annotazione o una critica alla classica traduzione di Ervino Pocar (per Mondadori, ripresa nell’edizione di Corbaccio; ma io preferisco quella di Renata Colorni ne La Montagna magica, Meridiani Mondadori). Come per esempio l’utilizzo dell’aggettivo “pomposo” per tradurre la definizione dell’Aida, infelice perché dà una connotazione negativa che nell’originale non c’è (ma “pomposa” traduce anche la Colorni).
Un gruppetto di dischi offriva le scene finali dell’opera pomposa, traboccante di geniali melodie, che un grande compaesano di Settembrini, l’anziano maestro di musica drammatica meridionale, aveva creato nella seconda metà del secolo scorso, per incarico di un sovrano orientale, in una occasione solenne, quando cioè fu consegnato all’umanità un lavoro della tecnica, mirante all’unione tra i popoli.
Castorp era abbastanza colto da conoscere a grandi linee il destino di Radames, di Amneris e di Aida che dallo scrigno gli cantavano in italiano, sicché capiva discretamente il loro canto,… quello dell’incomparabile tenore, del sovrano contralto dalla stupenda mutazione delle note medie e dell’argentino soprano,… non capiva tutte le parole, ma una qua, una là, aiutandosi con la conoscenza delle situazioni e con la sua simpatia per queste situazioni, una simpatia confidenziale che aumentava ogni volta che faceva girare quei quattro o cinque dischi, ed era diventato ormai un perfetto amore.
Questa lettura a puntate è sicuramente un’iniziativa coraggiosa e, per quello che ho potuto constatare ieri, molto apprezzata dal pubblico, a giudicare dai calorosi applausi. A dimostrazione che si può osare a fare cultura “alta”. Se proposta con passione, nel giusto contesto, dà enormi soddisfazioni.
Al pari di quelle di un panino con la mortazza accompagnato da una birra artigianale gallese, mix perfetto tra produzione a Km zero e importazione di qualità. Poi non mi è rimasto che riattraversare il piano padano in direzione Brianza (velenosa).
Saul Stucchi
POST SCRIPTUM:
– naturalmente “piano padano” è una citazione…
– qui la lettura a puntate de La Montagna incantata fatta da ALIBI Online.
– Al Teatro delle Passioni di Modena è in scena fino al 29 novembre lo spettacolo Soap Opera di Cesare Lievi
www.emiliaromagnateatro.com
LA MONTAGNA INCANTATA
Lettura a puntate del romanzo di Thomas Mann
Ultimi due appuntamenti: 28 novembre e 5 dicembre, 17.30
Biblioteca Civica Antonio Delfini
Ingresso libero
www.carissimipadri.it