Fino al 7 gennaio a Roma, al Chiostro del Bramante, sarà ospitata la mostra su Andy Warhol ispirata al complesso rapporto fra l’artista e il senso religioso. Questo evento “chiude” metaforicamente un cerchio, quello dei primi dieci anni di vita del Chiostro quale spazio espositivo aperto al contemporaneo, che iniziò la propria attività nel 1996 proprio con una mostra su Warhol (Viaggio in Italia). Titolo dell’esposizione è appunto Pentiti e non peccare più (Repent and Sin No More), una piccola opera che l’artista aveva realizzato un anno prima della morte, nel 1986, per la serie Late Advertising.
Dietro la sarcastica rivisitazione del messaggio pubblicitario si cela la tensione per il trascendente, il sentire religioso impresso sin dall’infanzia dall’educazione materna.
Se gli artisti contemporanei spesso oggi si dibattono tra la dimensione profana e quella della trascendenza, in una rinnovata ricerca interiore, nella seconda metà del ‘900, ha detto il curatore Gianni Mercurio, era una atteggiamento rifuggito dai più. “Warhol riesce a sorprenderci ancora una volta anticipando di sessant’anni questa intima riflessione”, ha proseguito, sottolineando però come l’artista si sia sempre adoperato per nascondere la sua urgenza esistenziale, l’ossessione per la morte, il senso del tempo che fugge e l’eternità caparbiamente ricercata. A fronte di tali premesse dunque, è possibile leggere il lavoro di Andy Warhol come il risultato di un’esistenza intrisa di valori tradizionali legati al culto religioso che interferiscono però pesantemente con il suo essere nella modernità. Non a caso il crocefisso e la radio, presenti in un dipinto che raffigura la sala da pranzo della sua famiglia, eseguito quando frequentava il Carnegie Institute of Technology Pittsburgh, rappresentano nella loro compresenza due elementi fondamentali della sua esistenza.
La mostra presenta la serie di dipinti con le figure “iconiche” dei suoi primi quadri che lo hanno reso celebre, Marilyn, Marlon Brando, Jackie Kennedy rapprersentata nel giorno dei funerali del presidente assassinato, Liz Taylor (che si diceva all’epoca avesse un tumore senza speranza); in alcune opere i ritratti di Marilyn and Jackie appaiono su uno sfondo d’oro (Golden Marilyn e Golden Jackie), perché il fondo oro nelle icone bizantinze è simbolo di eternità.
Anche la scelta di Warhol di riproporre una sua interpretazione di alcuni capolavori dell’arte classica, tra cui la Madonna Sistina e l’Annunciazione di Raffaello, la Primavera del Botticelli o San Giorgio e il Drago di Paolo Uccello, rivela una particolare attenzione ai temi religiosi, ma soprattutto a quanto c’è di “immortale” nelle opere d’arte dei grandi maestri.
Luisa Elena Mondora
‘Pentiti e non peccare più
29/09/2006 – 07/01/2007
Orari: tutti i giorni 10-20
sabato 10-24
domenica 10-21.30
lunedì chiuso
Catalogo Skira Editore
Biglietto: intero € 9; ridotto (martedì escluso i festivi) € 7