Prima puntata del “Viaggio in Portogallo” di ALIBI Online.
Il turista è tornato a Porto dopo trent’anni. Trentuno, per rispettare la precisione a cui tiene molto ma che non sempre riesce a raggiungere. Nell’agosto del 1991 i carri armati russi giravano per Mosca nell’estremo tentativo di puntellare il potere dei Soviet. Oggi sparano in Ucraina.
Tutto è cambiato, poco è cambiato nel frattempo. Il turista è diventato giornalista culturale, ma se smettesse di ripeterlo a se stesso per darsi fiducia, avrebbe poche prove a sostegno della sua identità.

Camminando per le strade del centro storico ricorda pochissimo o nulla della precedente visita, ormai lontanissima. Prima di partire ha aperto l’album fotografico della vacanza Spagna – Portogallo 1991 e vi ha trovato soltanto un paio di immagini di Porto. È quasi certo di aver percorso il ponte di ferro intitolato al re Luigi I “Il Buono” in auto, ospite di una coppia di signori portoghesi conosciuti poche ore prima dal suo compagno di scuola e di viaggio.

Ricorda benissimo, invece, che aspettarono un’ora seduti per strada fuori dal campeggio, con la speranza che si affievoliva di minuto in minuto mentre cresceva progressivamente la certezza di essere stati buggerati. Liceali alle prime – ma non primissime – esperienze per il vasto mondo, ignoravano che il Portogallo ha un fuso orario diverso rispetto a quello spagnolo e italiano. Ora sa che è la Spagna a non essere “in regola”, perché rimane fedele a una decisione presa da Franco.
I due generosi signori portoghesi condussero i tre ragazzi italiani (c’era anche la futura Editora di ALIBI Online) in giro per la città, con tanto di tappa in una cantina di Porto (nel senso del vino). Se si armasse di pazienza (una virtù che purtroppo non può vantare tra le sue più marcate), il turista potrebbe anche ritrovare in uno dei suoi cassetti il biglietto da visita di quel signore.
A un altro signore il turista sta pensando all’inizio di questo nuovo viaggio. Un signore che ha scritto un libro intitolato “Viaggio in Portogallo” in cui parla di sé in terza persona, presentandosi come “il viaggiatore”. Il turista gli rende con queste righe un modestissimo omaggio.
Saul Stucchi