Settimana dopo settimana procede il viaggio virtuale di ALIBI alla scoperta degli Stati Uniti d’America. La Carolina del Sud è la protagonista della settima tappa: più precisamente lo è la mostra Japan and the Jazz Age allestita al Columbia Museum of Art della capitale (che è, appunto, Columbia, la città più importante dello Stato). Inaugurata lo scorso 7 febbraio, l’esposizione si potrà visitare fino al 20 aprile. Il percorso si concentra sul periodo tra le due guerre mondiali, ovvero dagli anni Venti agli anni Quaranta del Novecento, e racconta ai visitatori i risultati del fertile incontro tra la tradizione giapponese e la modernità. Gli oggetti selezionati – sono circa 130 – mostrano come vennero declinati i motivi dell’arte tradizionale nipponica da parte di artisti aperti al mondo, ispirati da un anelito cosmopolita.
Le rappresentazioni dei fondamenti della cultura del Paese del Sol Levante (come la geisha, il kimono e gli origami) subirono un’impressionante evoluzione stilistica perché erano cambiati gli occhi con cui gli artisti li vedevano. La curatrice Victoria Cooke ha detto: “La maggior parte della gente sa dell’epoca del Jazz a New York e a Parigi, ma non in Giappone”, mentre questa mostra ha il merito di offrire ai visitatori uno sguardo su un momento storico in cui la cultura giapponese è stata influenzata dalla passione occidentale per la musica improvvisata (il jazz), la danza gioiosa, i treni veloci e l’eleganza dei grattacieli. Una frizzante aria di novità soffiava sul Giappone e anche se il Paese non tradì del tutto le sue antichissime tradizioni, a cui è tuttora attaccatissimo, da allora non fu più lo stesso.
Naturalmente la mostra è anche un’occasione per scoprire le altre sale del Museo che accolgono le collezioni permanenti. Queste comprendono alcune importanti opere dell’arte occidentale, tra cui una Natività di Sandro Botticelli e La Senna a Giverny di Claude Monet.
Saul Stucchi
Immagini:
Hori Joshin
Figurina di un dragone
Bronzo, 1940 circa
Kobayakawa Kiyoshi
Ballerina (o Linea Curva dell’Istante)
Xilografia, inchiostro e colori su carta, 1932
Informazioni:
www.columbiamuseum.org
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