Belgrado è stata la capitale della federazione della Serbia e Montenegro fino al referendum montenegrino di pochi mesi fa e la capitale della Yugoslavia dal 1918. Ha circa due milioni di abitanti. Il suo volto di grande città si intuisce da subito: dal traffico per le strade, ma anche dai numerosi teatri, cinema, caffè, hotel, librerie, panetterie aperte fino a notte inoltrata; e ovviamente boutiques, soprattutto nel centro.
Si possono trovare internet point aperti 24 h su 24. Comprare le sigarette o i giornali dopo le otto di sera non è un problema. Non possiede una linea metropolitana, ma i collegamenti sono assicurati da numerosi pullman. I sabato sera estivi la Mikailova, la via che percorre da una parte all’altra il vasto centro cittadino per più di 4 chilometri, viene chiusa al traffico e la gente ne prende possesso a piedi, in bicicletta, in monopattino. E’ una capitale godibile, che nonostante la vastità, conserva elementi a misura d’uomo. Tra gli altri, la possibilità di rilassarsi nel tempo libero come se si fosse in vacanza, restando in città.
Il quartiere di Zemun
La Mikailova conduce da una parte alla cattedrale di St. Sava, svuotata e in restauro, e dall’altra a Kalemegdan, la fortezza di origine turca il cui nome deriva dalle parole turche “kale” (campo) e “megdan” (battaglia). I Turchi inoltre lo hanno denominato Fichir-bair, che significa “la collina per pensare”. Kalemegdan è circondata da giardini che si affaccia sulla confluenza spettacolare della Sava col Danubio). Tutt’intorno ai fiumi ci sono macchie di verde, boschetti e piccole spiagge che hanno guadagnato spazio alla vegetazione. L’anello dei fiumi che si abbracciano scorre a perdita d’occhio e infonde un certo senso di calma.
Attorno alle mura interne di Kalemegdan si trova il museo della guerra, a cielo aperto. Consta di alcuni carri armati risalenti alla prima e alla seconda guerra mondiale e ai più recenti conflitti. Il cento della città sorge sulla collina che ospita la fortezza. C’è anche una Belgrado “bassa”, che si è sviluppata attorno ai fiumi. E’ qui che si trova il caratteristico quartiere di Zemun, uno fra i più vecchi della città. I caseggiati popolari si affacciano sul lungo lago, impregnato del profumo del pesce fritto; ci si trovano i migliori ristoranti di pesce, come il Reka, che cucinano la riblja ciorba, la zuppa di pesce di lago, e le barche coperte per pescare anche quando piove. C’è molto verde intorno, soprattutto sulle isole, dove si scorgono le dacie invitanti. Davanti a Zemun si trova la spiaggia di Ocho, collegata alla terraferma da un ampio pontile di legno e galleggianti. A Ocho i belgradesi fanno il bagno. Addentrandosi, alle spalle della spiaggia, si trovano le casettine di legno a uno o due piani; sono case di villeggiatura circondate dall’immancabile orto, che costituisce l’occupazione principale del tempo libero dei belgradesi. Il più bel parco di Belgrado è l’Ada Ciganlija, un’isola sul fiume Sava, immediatamente a monte rispetto alla città. Qui si noleggiano biciclette e si può nuotare; c’è anche una zona per i nudisti.
Da non perdere
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Scheda
abitanti: 1.553.854
moneta: dinaro, (cambio a 75,0538 CSD per 1 euro)
lingua: serbo, scritto sia con caratteri occidentali che in cirillico
metropolitana: no
visto per la Serbia: no
passaporto: sì
Cinzia Polino