La casa editrice Nutrimenti ha ripubblicato nel 2024 Le variazioni Reinach di Filippo Tuena, libro uscito per Rizzoli nel 2005.
Lo scrittore traccia la fisionomia di un mondo fatto di persone cosmopolite che parlavano più lingue e frequentavano le propaggini del mondo raccontato nella Recherche di Marcel Proust. (Un mondo di cui facevano parte, tra gli altri, Agatha Christie, Fausta Cialente, Lawrence d’Arabia, Antonis Benakis). E ricostruisce la storia di una famiglia e la sua fine. I Reinach sono i protagonisti di questo romanzo, eredi d’una dinastia di ex banchieri trasferitisi in Francia dalla natia Francoforte alla metà del XIX secolo.
Léon è un sognatore che coltiva la passione per la musica. Compone una suonata per violino e pianoforte, «mai registrata, probabilmente mai stampata, forse eseguita e certamente perduta».
Beatrice, sua moglie, è nata da una famiglia agiata. Hanno due figli: Fanny «gaia, seducente, energica» e Bertrand, un ragazzo dal carattere ombroso e poco incline alla vita sociale. Quando arrivano le prime avvisaglie delle leggi razziali, la famiglia Reinach (come molte altre) ripongono un’eccessiva fiducia nella propria posizione sociale. La loro è un’«inconsapevolezza assoluta e cieca, che tutto avrebbero potuto immaginare salvo quello che sarebbe accaduto».

Durante l’occupazione nazista della Francia nulla può salvare i Reinach né il denaro, né le amicizie influenti. Beatrice e Fanny vengono arrestate a Parigi nel maggio 1942 «perché non indossano la stella ebraica». Di Léon rimangono solo le parole scritte dalle SS: «presenta tipici caratteri ebraici, è circonciso e si definisce privo di credo religioso. Nel lager si comporta in maniera insolente e arrogante». Delle loro vite non c’è altro. Tutto si è perso nel dolore, nel silenzio, nel fango.
Le variazioni Reinach è un libro fatto di possibilità e di varianti, non di certezze. «In questo libro c’è spazio anche per i pensieri apparentemente incongruenti», scrive Tuena. Questo vuol dire che per lo scrittore, visti i pochi documenti che sono rimasti, non ha senso scrivere le parti mancanti della storia.
L’autore usa i frammenti e li trasforma in brevi capitoli montati in modo da illuminare il destino d’una vicenda umana governata dal caso e dagli eventi storici. Gli avvenimenti non si succedono seguendo la concatenazione temporale. Tutto sembra contemporaneo.
La scrittura di Tuena è asciutta perché non s’è spazio per parole che non siano necessarie. Tutto diventa variante: l’autore sceglie di raccontare ciò che può essere accaduto. Il compito dell’autore è intercettare frammenti, parole dalle fotografie dei Reinach e dei luoghi in cui hanno vissuto. Per riportare alla luce le «occasioni perdute, [i] tempi svaniti», visti i pochi documenti a cui attingere.
Il romanzo diventa «una meditazione malinconica». E descrive lo «scivolare verso un’oscurità di cui tutti [i protagonisti] percepiscono perfettamente l’abisso».
Claudio Cherin
NOTA. Philippe Daverio ha dedicato una puntata di Passepartout, intitolata 8000 anni in mezz’ora, al Museo Benaki di Atene.
Filippo Tuena
Le variazioni Reinach
Nutrimenti
Collana Greenwich
2024, 464 pagine
22 €