Si è aperta lo scorso 2 febbraio la mostra “Thomas Struth. Nature & Politics” al MAST di Bologna, curata da Urs Stahel, curatore della Photogallery e della collazione. Si potrà visitarla, con ingresso gratuito, fino al 22 aprile.
Il percorso espositivo inanella 25 fotografie di grande formato, tutte a colori, realizzate dal fotografo tedesco, nato nel 1954 a Geldern, nel decennio che va dal 2007 al 2017. Sono state scattate in siti industriali e di ricerca scientifica come il Kennedy Space Center di Cape Canaveral, i Laboratorios Phoenix di Buenos Aires e l’Helmholtz-Zentrum di Berlino. Ma ci sono anche le rovine antiche sotto il nuovo Museo dell’Acropoli di Atene e un movimentato “Paesaggio marino” da Donghae, in Corea del Sud, chiude il percorso.

Sono quasi del tutto assenti, invece, le figure umane. Le loro uniche presenze si contano sulle dita di una mano: un corpo attaccato a dei dispositivi medici, un altro corpo sottoposto a un’operazione con l’ombra di un chirurgo che si intravede al suo fianco, due uomini sulla banchina dei Cantieri navali DSME sull’isola di Geoje (anch’essa in Corea del Sud).
Nelle immagini ospedaliere la complessità dell’ambiente esterno sembra richiamare quella – non visibile all’occhio dello spettatore – del corpo umano, con il suo sistema di vene, arterie, muscoli e ossa.
Tuttavia la presenza dell’uomo in questo universo di macchine che sembrano vivere di vita propria, alimentate da cavi, fili, tubi, prese, prolunghe, fascette e quant’altro è percepibile da piccoli indizi. Cercateli nelle fotografie. Io, per esempio, ho trovato post-it, pezzi di scotch per fissare i cavi a terra o a una parete, messaggi ironici scritti su una superficie trasparente…

Mancano invece del tutto le didascalie delle immagini. E non è un caso. Nell’incontro con la stampa il fotografo stesso ha raccontato quello che prova quando visita un museo (al rapporto tra le persone e le opere esposte nei musei ha dedicato la sua serie “Museum Photographs”). Tutte le volte nota che i visitatori si avvicinano prima ai cartellini che alle opere. Piegandosi per leggere quello che dice la didascalia, pare che dicano “Excuse me! Excuse me!”. Da artista vuole che chi visita la sua mostra si concentri sulle immagini.
Ma non temete di perdervi o di non comprendere. All’ingresso, infatti, troverete una piccola guida con l’indicazione del percorso consigliato, la riproduzione delle fotografie e le rispettive didascalie. Ad aprire la guida c’è un testo del curatore Stahel, da cui prendiamo questa citazione:
Con la consueta precisione e meticolosità e con spiccata sensibilità estetica, Thomas Struth realizza grandiose immagini del mondo della ricerca contemporanea e dell’alta tecnologia. Nel contempo attraverso le sue fotografie siamo in grado di percepire tutta la complessità, la portata, la forza dei processi, ma anche di intuire il potere, la politica della conoscenza e del commercio che si celano dietro a quei progetti.
Parlando ai giornalisti Stahel ha sottolineato la meticolosità della composizione di ciascuna fotografia realizzata da Struth. E l’autore ha confermato che non lascia nulla al caso. Ha preso come esempio l’enorme foto che raffigura la “Piattaforma semisommergibile” ai già citati Cantieri navali DSME. Quella esposta è una stampa cromogenica che misura quasi 3 metri e mezzo di larghezza per 2,8 metri di altezza. Bene: la composizione, il taglio, i numerosi dettagli che la caratterizzano sono tutti voluti.
Peraltro, sia detto di passaggio, i cavi in tensione che collegano la piattaforma alla banchina ricordano le lance nelle scene della “Battaglia di San Romano” di Paolo Uccello… Ma sono i pittori fiamminghi, con la loro attenzione maniacale al particolare più minuto, a venire in mente quando si guardano le foto di Struth.
Saul Stucchi
Didascalie:
Thomas Struth
Golems Playground, Georgia Tech, Atlanta, 2013
C-print, 235,1 x 328,0 cm
© Thomas Struth
Thomas Struth
Cappa chimica, Università di Edimburgo, 2010
C-print, 120,5 x 166,0 cm
© Thomas Struth
Thomas Struth
Nature & Politics
a cura di Urs Stahel
Orari: da martedì a domenica 10.00-19.00
Ingresso gratuito
Visite guidate sabato e domenica 11.00 e 16.00
Fondazione MAST
via Speranza 42
Bologna
Informazioni: http://www.mast.org/
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