Fino al 6 ottobre 2019 al Museo Diocesano di Milano si potrà visitare “Magnum’s First – La prima mostra di Magnum”. Espone 83 immagini vintage in bianco e nero realizzate da alcuni dei più grandi fotografi della celebre agenzia: Ernst Haas, Erich Lessing, Jean Marquis, Inge Morath, Marc Riboud, Werner Bischof, Henri Cartier-Bresson e Robert Capa.

E proprio alla vicenda della valigia messicana di Robert Capa sembra rimandare la storia di questa esposizione. Nel 2006 vennero ritrovate nella cantina dell’Istituto Francese di Innsbruck due grandi casse di legno (oggi in mostra), contenenti un vero tesoro, anche se a prima vista apparivano soltanto vecchie fotografie in cattive condizioni. Erano in realtà gli scatti di otto grandi fotografi della Magnum, riuniti per la mostra “Gesicht der Zeit. Il volto del tempo” che si era tenuta in cinque città austriache tra il 1955 e il 1956. Poi per cinquant’anni erano cadute letteralmente nel dimenticatoio. Dopo un lungo lavoro di restauro hanno iniziato a girare per il mondo e adesso fanno tappa al Museo Diocesano.
Perché proprio qui? Perché il Museo – ha spiegato la direttrice Nadia Righi durante la presentazione alla stampa – vuole replicare l’esperienza dell’anno scorso, proponendo una mostra fotografica di grande richiamo per il pubblico nel nuovo spazio espositivo. Il pubblico del Museo in estate cambia, grazie all’apertura del chiostro (con l’iniziativa “Il chiostro d’estate”: programma e date delle aperture serali speciali sul sito https://chiostrisanteustorgio.it/). Questa mostra vuole essere un’apertura alla città e un invito a visitatori diversi da quelli abituali.
La curatrice della mostra, Andrea Holzherr, Global Ehibitions Manager di Magnum Photos, ha ricordato la volontà che caratterizzava i fotografi Magnum: fin dall’inizio progettavano di organizzare mostre perché non volevano limitare la propria attività alla pubblicazione sulla stampa. Avevano inoltre consapevolezza del valore artistico delle foto quando ancora la fotografia non godeva di questo riconoscimento da parte degli addetti ai lavori e del grande pubblico.
La curatrice ha spiegato che non è stato possibile togliere le foto dai pannelli, ma anch’essi hanno fatto parte della prima mostra. Hanno dunque un valore documentario, come lo hanno i cartellini ritrovati, prova che la mostra ha viaggiato per l’Austria. I pannelli originali su cui erano disposte le fotografie erano molto più grandi, ma vennero tagliati (piuttosto male come si può vedere a occhio nudo) per riporre le immagini nelle casse da viaggio.

Allora come oggi l’agenzia Magnum impose indicazioni precise per allestire la mostra. In un pannello didascalico leggiamo: “I pannelli di una stessa serie devono essere appesi uno sopra l’altro, con i bordi a contatto, altrimenti l’impressione del reportage, di un servizio fluido, non sarebbe risultata abbastanza forte; si tratta di un aspetto importante di questa mostra […] i cartoncini neri con il nome di ciascun fotografo devono essere applicati in un punto visibile, accanto alla serie corrispondente”.
Brevi note biografiche riassumono la carriera degli otto fotografi. Veniamo a sapere chi ha invitato chi a entrare nell’agenzia, le date delle mostre più importanti, i temi dei reportage che li hanno resi famosi in tutto il mondo, gli avvenimenti storici che hanno immortalato con le loro macchine. Werner Bischof morì tragicamente in un incidente automobilistico sulle Ande, all’età di appena 38 anni nel 1954. Jean Marquis, classe 1926, è l’unico ancora in vita. Inge Morath, invece, era l’unica donna tra i fotografi che parteciparono a quella prima, storica, esposizione, ma anche l’unica a far parte a tutti gli effetti di Magnum. È morta nel 2002 a New York mentre lavorava a un documentario ideato per celebrare i suoi 80 anni (ma non ci è arrivata…).
Ma naturalmente a “parlare” sono le fotografie. Quelle di Ernst Haas durante le riprese del kolossal hollywoodiano “La regina delle Piramidi”, diretto da Howard Hawks (1955). La vita quotidiana nella Vienna occupata dagli Alleati, raffigurata da Eric Lessing e quella della Dalmazia vista da Marc Riboud. E su tutte, a parer mio, le immagini di Henri Cartier-Bresson su Gandhi a Delhi, il giorno prima del suo assassinio. E poi la cremazione, i funerali e la folla…
Saul Stucchi
Didascalie:
Inge Morath
New Bond Street, London, Great-Britain, 1953
© Inge Morath/Magnum Photos
Henri Cartier-Bresson
Gandhi, just after ending his fast, Birla House, Delhi, India, 1948
© Henri Cartier-Bresson/Magnum Photos
8 maggio – 6 ottobre 2019
MAGNUM’S FIRST
La prima mostra di Magnum
Milano, Museo Diocesano Carlo Maria Martini (ingresso da piazza Sant’Eustorgio 3)
Orari: da martedì a domenica 10:00 – 18:00
Chiuso lunedì (eccetto festivi)
La biglietteria chiude alle ore 17:30
Biglietti:
Museo Diocesano Carlo Maria Martini
Intero: 8 €; ridotto 6 €
Biglietti cumulativi (Museo Diocesano, Museo della Basilica di Sant’Eustorgio, Cappella Portinari, Cimitero paleocristiano)
Intero: 10 €; ridotto 8 €
Informazioni:
tel. 02.89420019
https://chiostrisanteustorgio.it/