Rimane tempo fino al 29 giugno per visitare al Palazzo Reale di Milano la mostra dedicata a Felice Casorati. Promossa da Comune di Milano-Cultura e prodotta da Palazzo Reale e Marsilio Arte in collaborazione con l’Archivio Casorati, ne firmano la curatela Giorgina Bertolino, Fernando Mazzocca e Francesco Poli.
Lungo un percorso che si snoda attraverso quattordici sale seguendo l’ordine cronologico sono esposte più di cento opere dell’artista, nato a Novara nel 1883 e morto a Torino nel 1963. Ci sono dipinti su tela e su tavola (come il Ritratto di Cesarina Gurgo Salice o Ritratto di signora del 1922), opere grafiche, sculture e bozzetti per scenografie di opere eseguite per il Teatro alla Scala.

A fornire questo materiale così ricco per quantità e qualità hanno contribuito sia collezioni pubbliche sia raccolte private. Tra le prime è il caso di menzionare almeno la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, la Galleria Internazionale d’Arte Moderna Ca’ Pesaro di Venezia, il Museo del Novecento di Milano, il Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto.
Aggiungo la Galleria d’Arte Moderna Achille Forti di Verona perché l’ho visitata qualche giorno fa. Ha concesso un olio su tela intitolato Bambine sul prato, realizzato nel 1909, e il Ritratto di Teresa Madinelli dipinto a tempera su tela nel 1918. È invece rimasta a Verona una delle opere più straordinarie – a parer mio, naturalmente – di Casorati, ovvero La preghiera, tempera su fustagno realizzata attorno al 1914 (è uno dei capolavori della Galleria, insieme a La meditazione di Hayez e ad alcune opere di Angelo Morbelli e di Medardo Rosso).
Ma torniamo alla mostra di Casorati a Milano. Uno degli aspetti più interessanti del percorso espositivo è il felice (è il caso di dire) accostamento di opere come i dipinti e le sculture di ritratti femminili. Il Ritratto della sorella Elvira, in terra cruda tinta, prestato dalla GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, mi ha fatto pensare alle sculture egizie del periodo amarniano, mentre le due versioni della Testa di Ada – quella in terracotta ancora dalla GAM torinese, quella in terracotta verniciata da una collezione privata di Roma – assomigliano a creature extraterrestri come ce le presentano alcuni film di fantascienza.

Ben fatti sono i pannelli di sala, attraverso la lettura dei quali è possibile seguire la carriera dell’artista dagli esordi fino (da Padova a Napoli tra il 1907 e il 1910) agli anni Cinquanta. Allegorie e simboli è intitolato quello che dà conto degli anni veronesi antecedenti lo scoppio della Prima guerra mondiale. Da quello dedicato ai rapporti tra Casorati e i coniugi Gualino, protagonisti della vita culturale di Torino negli anni Venti, traggo queste righe:
Casorati li raffigura nelle pose auliche della ritrattistica rinascimentale ma in abiti moderni. Espone i ritratti alla Quadriennale di Torino del 1923 e poi, insieme al ritratto del figlio, alla Biennale di Venezia del 1924. L’immagine dei committenti corrisponde allo stile ricercato della loro casa torinese, emblema della ricchezza creata dalle imprese di Riccardo Gualino”.
E poi – solo per citarne alcuni – La primavera della pittura che abbraccia gli anni dal ’27 al ’32 e Capolavori degli anni Trenta che si sofferma sui lavori tra il 1933 e il 1937. Alla XIX Biennale di Venezia del 1934 erano esposti tredici suoi dipinti. Qui a Milano ne possiamo ammirare quattro, realizzati tra il 1923 di Meriggio e l’anno successivo: Ritratto di Hena Rigotti, Duplice ritratto e Manichini.
Importante – e interessante per il visitatore – è la parte di produzione legata alla collaborazione con la Scala. Per limitarmi a una sola segnalazione, scelgo i bozzetti di scena per Le Baccanti di Giorgio Federico Ghedini del 1948, in particolare quello per la scena del primo atto Tebe. La reggia di Penteo «La città è profanata».
Molto utile l’audioguida compresa nel biglietto, scaricabile servendosi del codice QR in mostra. Dunque ricordatevi di portare con voi gli auricolari per non disturbare gli altri visitatori.
Saul Stucchi
Didascalie:
- Una sala della mostra
Foto di Filippo Romano - Felice Casorati
Ritratto di Cesarina Gurgo Salice o Ritratto di signora (1922)
Olio su tavola, 72 x 60 cm
Collezione privata
Photo Credit: Andrea Guermani
© Felice Casorati by SIAE
Casorati
Informazioni sulla mostraDove
Palazzo RealePiazza del Duomo 12, Milano
Quando
Dal 15 febbraio al 29 giugno 2025Orari e prezzi
Orari: da martedì a domenica 10.00 – 19.30Giovedì 10.00 – 22.30
2 giugno 10.00 – 19.30
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
Lunedì chiuso
Biglietti: intero 15 €; varie riduzioni da 6 a 13 €