Tempi di vacanze – per chi può permettersele – e quindi il momento migliore per inaugurare la collana Europe (l’editore è Laurana) che consta di dodici volumetti, tutti a firma di Michele Monina, scrittore di molti titoli sospesi fra cultura pop e rock. Sono dodici guide di altrettante città europee, frutto di dodici viaggi sistematici, programmati un mese dopo l’altro (Grand Tour de Force lo chiama giustamente l’autore) mossi dalla speranza e dal desiderio che in un periodo così difficile la parola Europa riacquisti un senso – intanto quello di un’unità culturale quale quello tramandato una grandissima tradizione letteraria.
Dico letteraria non a caso, visto che il libretto che ho sottomano, quello su Londra (il secondo, dopo la guida dedicata ad Atene), inizia con i necessari riferimenti letterari, in questo caso non pochi essendo Londra centro nevralgico della modernità – Londra è un orologio è il titolo della guida, a dire la scansione che dalla capitale della finanza europea attraversa anche le nuove mode del pianeta, specie quelle giovanili (chissà ancora per quanto).
Monina passa dal finto reportage di Defoe sulla peste del 1665 all’intera opera di Dickens, da alcuni romanzi di Ballard alla psicogeografia di Iain Sinclair, del quale Monina ricorda soprattutto London Orbital (immaginarsi una perlustrazione romana a partire dal Grande Raccordo Anulare) – a proposito di psicogeografia, dei rapporti peculiari che le persone intessono con i luoghi in cui vivono, e di Sinclair, mi permetto di ricordare il bellissimo La stanza di Rodinski, scritto con Rachel Lichtenstein, svolto nella zona Est della città, cuore dell’immigrazione ebraica (“ci sono luoghi dove le storie schiacciano altre storie” scriveva Sinclair a proposito di Spitalfields).
Ciò che connota la guida di Monina è l’evidente e confessata empatia con la capitale inglese, una consolidata affinità temperata dal giusto distacco del professionista, miscela che consente al lettore eventualmente ignaro che decidesse di andare a Londra di sentirsi a proprio agio. Monina difatti alterna pagine di reportage sulla realtà in mutamento della città (a partire dai cambiamenti in vista delle prossime Olimpiadi) a notizie e dritte utili alla bisogna (orari, mezzi di trasporto, indirizzi). Londra e le sue librerie, i suoi pub, ma Londra quale centro musicale dell’ultimo mezzo secolo, va da sé – argomento su cui l’autore è ferratissimo, a partire dal ricordo del tentato concerto dei Sex Pistols di fronte a Westminster, su una barca nel Tamigi, nel giugno 1977 mentre si festeggiava la regina, cui era rivolto il sarcastico God Save the Queen. E poi cibo, itinerari, arte, musei, parchi e passeggiate: da qualcuno che sa quel che dice. Non asettico ma nemmeno naif. Utilissimo.
Michele Lupo
Michele Monina
LONDRA È UN OROLOGIO
Laurana
2012, pagine 160
9,90 €