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Voi siete qui: Biblioteca » “Galassia pianoforte” di Beacco alla Biblioteca Ostinata

18 Giugno 2025

“Galassia pianoforte” di Beacco alla Biblioteca Ostinata

Il caso – che non esiste – ha voluto che ieri 17 giugno la presentazione del libro “Galassia pianoforte. Una storia di compositori, interpreti e costruttori” coincidesse con la morte del pianista austriaco Alfred Brendel.

Ne hanno soltanto accennato all’inizio lo stesso autore del libro, Enzo Beacco, il vicedirettore della rivista Progetto Montecristo Massimo Biecher che ha moderato l’incontro e Luca Formenton, presidente de il Saggiatore, la casa editrice che ha pubblicato il volume (insieme ad altri due titoli di Beacco: Offerta musicale nel 2013 e Storia delle orchestre nel 2015).

Stamattina ho letto l’obituary che il New York Times – a firma di Daniel Lewis – ha dedicato al musicista e soprattutto i commenti dei lettori: vi ho ritrovato molte delle considerazioni espresse ieri sera durante la presentazione alla Biblioteca Ostinata di Milano, almeno per quanto riguarda la componente relativa agli interpreti, che formano la seconda delle due galassie di cui tratta il libro, essendo la prima riservata agli autori: da Domenico Scarlatti (figlio di quell’Alessandro di cui quest’anno ricorrono i trecento anni dalla morte) a Sergej Rachmaninov, passando per Bach (il padre e il più celebre dei venti figli, ovvero Carl Philipp Emanuel), Beethoven, Chopin e altri per un totale di ventiquattro.

Altrettante sono le figure degli interpreti, tra cui il sopracitato Brendel, piazzato nel “terzo orbitale” in compagnia di Arturo Benedetti Michelangeli e Philip Glass, mentre nel quarto e ultimo trovano posto Maurizio Pollini e Lang Lang.

La prima parte dell’incontro è stata dedicata soprattutto allo strumento: alla sua nascita, all’evoluzione tecnologica, alla diffusione nel mondo, dall’Europa agli Stati Uniti (dove, a un certo momento, si vendevano 300mila strumenti all’anno, fino ad arrivare alla saturazione del mercato) e infine in Cina, oggi patria di trenta milioni di persone che studiano pianoforte.

La seconda, invece, si è concentrata su compositori e interpreti. La similitudine utilizzata è quella del personal computer e del suo libretto d’istruzioni: allo stesso modo il pianoforte è molto cambiato dalle sue origini eppure ancora oggi è possibile suonare le composizioni di autori che le crearono quando lo strumento era altro (tra parentesi, lo stesso vale anche per gli altri strumenti: domenica scorsa ho visitato il Museo del violino di Cremona, dove una parte del percorso è dedicata all’evoluzione dello strumento, corde comprese).

Uno dei pregi principali di “Galassia pianoforte” – enciclopedia portatile e miniera di aneddoti – è quello di trasformare il lettore in ascoltatore, invitandolo ad ascoltare – dal vivo o in registrazioni (e qui si dovrebbe aprire un’altra ampia parentesi…) – le opere di cui scrive Beacco.

Per quanto riguarda il suo modo di organizzare il materiale, ma anche lo stesso stile della sua prosa, Beacco ha fatto riferimento al lavoro dei maestri mosaicisti di Spilimbergo (lui è originario di un piccolo paese a poca distanza, Tramonti di Sotto): cura nella scelta e nell’accostamento, senza mai perdere di vista la visione d’insieme.

Il tutto organizzato secondo un ben studiato schema basato sul numero dodici, cifra cara all’autore quanto all’estensore di queste righe, che non a caso ha ideato il ciclo di incontri “12×12. Dodici eventi per un anno” con gli Amici della Biblioteca di Mezzago. Che sia un segno?

Saul Stucchi

Enzo Beacco
Galassia pianoforte
Una storia di compositori, interpreti e costruttori

il Saggiatore
Collana La cultura
2025, 480 pagine
32 €

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