A volte si è portati a vedere il quadro più fosco di quanto sia in realtà. Certo, la situazione è tutt’altro che rosea, tuttavia ci sono buoni motivi per credere che non tutti gli Italiani passino il proprio tempo impegnati nel dibattito Morgan a San Remo sì / Morgan a San Remo no.
Ne avevo ovviamente già dei sentori, ma leggere oggi i titoli di alcuni libri prenotati ha accresciuto la mia speranza. Mi riferisco per esempio all’avvicente (e impiego il termine proprio perché il libro cattura come un giallo o un romanzo d’avventura) saggio L’enigma di Piero che Silvia Ronchey ha dedicato alla Flagellazione di Piero della Francesca (non nascondiamo qui la presunzione di aver in minima parte contribuito al successo del libro: i lettori più fedeli di ALIBI hanno già avuto modo di leggerne la recensione sulla versione cartacea della rivista e altri servizi dedicati al tema).
Un lettore ha addirittura chiesto – e presto riceverà – l’Hypnerotomachia Poliphili, nell’edizione Adelphi che riproduce l’edizione aldina del 1499.

Dunque esistono – pochi? davvero pochi? – anche lettori dediti alla lettura e magari allo studio di libri raffinati. Libri che richiamano e insieme ispirano altri libri, in un’infinita catena che prende il nome di cultura.
Illuminanti sono le pagine in cui la professoressa Ronchey ripercorre la vicenda della biblioteca del cardinale Bessarione, da lui lasciata in eredità alla Repubblica di Venezia. E mi torna in mente la splendida mostra che Urbino, due anni fa, dedicò a quella di Federico di Montefeltro. Insomma, si può vivere (e bene) senza consumare il poco tempo libero che abbiamo in sterili questioni festivaliere.
C’è tutto un mondo da scoprire nei libri. In quelli fatti bene, per lo meno…
Saul Stucchi