Gli animali, prossimi nostri dimenticati, quasi espunti dall’immaginario prima ancora che dalla realtà effettuale, quasi esistessero ormai solo come figurazioni mitologiche talmente lontane da non appassionare se non eccentrici eruditi e cacciatori di “antichità”, gli animali costituiscono invece il filo rosso di una collana, minuscola, e per taluni lettori – una minoranza fra minoranze ma molto fedele – già preziosa, dal titolo, per l’appunto “Zoo-Scritture di animali”, curata da Dario Voltolini e Giorgio Vasta per la casa editrice :duepunti di Palermo – raffinatissima e a suo modo, se la parola non disturba i fru fru che infestano i banchi delle librerie, militante insieme (nel senso di un’attenzione viva a una parola, a un discorso letterario né accademico né blandamente consolatorio o estetizzante).
Gli ultimi due titoli portano la firma di Marino Magliani, alle prese con bestiole di solito non troppo amate, i topi (La ricerca del legname), e di Vanni Santoni, il cui narratore in Tutti i ragni passa in rassegna una serie di incontri cominciati già da bambino con l’aracnide, “soggetto” non nuovo alla creatività letteraria – ne sanno qualcosa finanche i miti sciamanici. In effetti, nel piccolissimo racconto di Santoni il ragno appare un po’ riassumere le declinazioni con cui ce l’ha consegnato una fantasia assieme incuriosita e repulsiva, disgustata e affascinata. Il protagonista vi si imbatte non di rado, come se i ragni stessero lì a scandire le tappe decisive della sua vita e con ciò a misurargli lo stato dell’arte, che si tratti di apparizioni in cantina o, classicamente, sul soffitto.
Perché il narratore dalla paura passa a una sorta di interpretazione-ammirazione per questa specie capace di costruire sistemi sociali ragguardevoli, e macchine micidiali, come possono esserlo le tele. “Definire le potenzialità del ragno non è più compito deputato alla fantasia, col suo continuo dar vita a salti, morsi, discese lungo la schiena, impigliamenti tra i capelli, ma è qualcosa di effettuabile per via sperimentale. Il ragno sta lì in mezzo e imbozzola quello che arriva sulla tela. Altro non fa: è scientifico”. Così minuziosamente avanza in senso abbastanza lineare, fino all’età adulta, la scrittura-diario di Tutti i ragni: frasi brevi, punteggiatura stretta e paratassi.
Laddove il racconto di Marino Magliani appare certo più seduttivo, articolato seppure nella misura del racconto breve (tutta la collana è fatta così) in una lingua e una narrazione più ariose, più inventive. La ricerca del legname racconta di un topo (è lui stesso a farlo), Fernando, investigatore cui tocca in sorte di ritrovare il topo Rudy, un roditore scomparso. Si accampa come nume tutelare della storia Roberto Bolaño con il personaggio di Pepe El Tira, della raccolta “Il gaucho insostenibile”, sodale della detection di Fernando.
Il mondo dei roditori è un universo organizzato, allegorico, in cui Rudy però non trova il suo ruolo. Sapere che il padre metteva incinta le sue serve con troppa disinvoltura gli procura un cambiamento rovinoso, incontrollabile – lì si cifra la scaturigine di un terremoto organico che modifica la natura dell’animale fino a farne una specie di mutante.
Il racconto evoca non solo Bolaño ma una fitta trama di riferimenti letterari e cinematografici ma lo fa nell’unico modo sostenibile: mantenendo un suo tono che rende la storia non credibile secondo le inutili categorie della “realtà” ma capace di parlare con la giustà intensità di noi a noi stessi. “Quando uscii dal corpo di polizia non passò molto tempo che se ne andò anche El Tira. Rimanemmo entrambi a vivere nel quartiere, anche se ci incontravamo di rado. Lui veniva intervistato e parlava di disagi e crimini, e credo che la popolarità non gli dispiacesse. Quanto a me, dopo un periodo a far nulla, cominciai ad annoiarmi.” Cadenze noir, come si vede, storia condotta attraverso il metodo dell’indagine, che non è via per scoprire fatti più o meno trascurabili ma condizioni dell’esistenza.
Michele Lupo
Marino Magliani
La ricerca del legname
:duepunti Edizioni
Collana “Zoo – scritture animali”
2012, pagine 61
6 €
Vanni Santoni
Tutti i ragni
:duepunti Edizioni
Collana “Zoo – scritture animali”
2012, pagine 61
6 €