La mostra “Gentile da Fabriano e l’altro Rinascimento”, aperta fino al 23 luglio 2006 a Fabriano, città natale dell’artista, ha il sapore dell’evento perchè è la più grande retrospettiva dedicata al Maestro quattrocentesco mai realizzata, esponendo oltre 120 opere che spaziano dai lavori di Gentile, messi a confronto con quelli dei suoi contemporanei, come Masaccio, per proseguire con le opere dei suoi allievi e seguaci.
L’esposizione vuole indagare la posizione di Gentile da Fabriano (Gentile di Niccolò di Giovanni Massi, detto da Fabriano; Fabriano 1380/5 – Roma 1427) come fautore di un altro Rinascimento: solitamente considerato come un esponente dell’ultimo periodo del Gotico Cortese, Gentile dimostra di conoscere e comprendere i nuovi moduli stilistici basati sulla prospettiva lanciati dal Rinascimento, ma il pittore preferisce accantonare il rigore prospettico per dedicarsi maggiormente allo studio psicologico della figura umana e la sua attenzione verso la natura trascende la minuzia del gotico per sfiorare la perfezione della resa naturalistica basata su accurati giochi di luce.
Il discorso sul rinascimento marchigiano che non vuole cedere il predominio della linea al formalismo prospettico prosegue a San Severino Marche nella mostra “I pittori del Rinascimento a San Severino” curata da Vittorio Sgarbi e aperta fino al 31 agosto 2006.
Visibili alcune opere di Signorelli e Pinturicchio, ma l’attenzione verte principalmente su Bernardino di Mariotto, pittore nativo di Perugia che visse a San Severino per oltre venti anni dal 1502 al 1521; pur essendo così tardo, Bernardino da Mariotto viene considerato l’ultimo dei pittori cortesi per l’uso esasperato della linea, utilizzata per infondere un forte pathos nelle sue opere.
Altre mostre su temi affini attraversano la regione marchigiana: a Camerino fino al 5 novembre 2006 sarà possibile visitare il “Rinascimento scolpito, maestri del legno tra Marche ed Umbria” dove saranno esposte circa 50 opere prelevate dalle chiese e dai monasteri dell’Appennino umbro-marchigiano che testimoniano il valore del linguaggio artistico nella scultura umbro-marchigiana del XV sec.
A Fermo (con appendice anche a Sant’Elpidio a Mare) è aperta fino al 17 settembre 2006 una mostra che indaga sul rapporto tra la Serenissima e gli artisti marchigiani dal XIV e al XVI secolo, come testimonia il titolo stesso della mostra, “L’aquila e il leone”.
Eva Gatti