Bianco e nero. Netti, senza sfumato, tratti decisi e taglienti sempre, e vuoti in cui non aleggia o riposa mai niente di rassicurante – semplicemente perché il riposo nelle storie di Sin City, la celebre serie ideata da Frank Miller, sembra un lusso. Nella città immaginaria del fumettista americano il pericolo incombe come una forza naturale, inevitabile, in cui c’è poco da spiegare e molto sudore per sopravvivere. Però, non è nemmeno uno spazio chiuso come un recinto in cui darsele di santa ragione. Perché non è tanto o solo il potere che interessa ai suoi abitanti – più o meno avventizi, improbabili. Dalle parti di Sin City quello che preme di più è il piacere, cui nessuno ha intenzione di rinunciare; ma è un piacere che paghi a caro prezzo, sai che può costarti la vita. Difficile immaginare insomma un luogo così intriso nel vizio che si possa essere convinti di tenere alla larga il pericolo. Perché poi il piacere, nell’estrema propaggine dell’odierna violenza capitalistica è difficile separarlo dal denaro. Per procurarsi il quale ogni mezzo è lecito.
Mondo dunque per gente spesso al limite, quello cui l’autore americano cominciò a lavorare nel 1991; come molti sanno Sin City ispirò un omonimo film firmato da Rodriguez (con presenza non occulta di Tarantino).
Basta guardare agli inizi. Ne Il duro addio, primo volume del progetto tradotto e pubblicato in Italia dalla Magic Press (conta ormai una decina di titoli: il formato restituisce bene il concept e ne fa dei volumi da conservare), ad avviso di Daniele Brolli che ne ha scritto l’introduzione, l’energumeno Marv, protagonista della storia, un demente sovrastato dalla propria montagna di muscoli, pare una figura in debito con la narrativa di Mickey Spillane. Tutto si gioca in una spietata, spigolosa durezza (anche grafica, ovvio), in una netta polarità che oppone alla forza bruta la morbidezza ingannevole di un male più insidioso perché irresistibile: quello delle classiche bonone anni Cinquanta dalle curve epiche. E visto che il male e la giustizia non si compensano mai, si va molto per le spicce a Sin City. Facile cadere nella colpa quando si fa della vendetta lo stile della transazione morale che chiamiamo giustizia. Il lividissimo, nervoso, quasi elettrico bianco e nero tutto questo lo dice molto bene (il bianco spesso acceca e invade la scena inglobando il possibile, tutto il non detto che resta fuori). Persino la sensualità è sempre sospesa sul gesto obliquo e tagliente di una lama fatale che può uccidere un attimo dopo averti fatto godere.
Nel secondo volume della serie (Una donna per cui uccidere) siamo immersi nel “mare di carne della città vecchia”: perché, è ovvio, se non v’è mondo animale senza sessualità, lo specifico umano di un luogo infernale come Sin City trova nella carne un motivo strutturale di ossessioni, si tratti di passioni o meretricio, di affari o di deliri privati. Ché tutto è privato nel mondo di Sin City, quello che hai è quello che riesci a conquistarti.
Tutto è privato, perciò a muovere la città – microcosmo del pianeta – sesso a parte, ci pensa il denaro. Lo sanno bene le donne, le cui faccende non sono mai staccate – è il caso di dire – da quella cifra: purché sia una. Si difendono dalla violenza come possono; quindi tradiscono. Ti abbandonano quando pensavi di aver dato loro tutto. Mostrano di pentirsi qualche volta. Ma non è facile credergli. Forse non è saggio. Si rischiano guai seri. E, secondo stilema caro all’arte romantica (e maschilista? chi se ne frega) c’è più da fidarsi di una puttana che da chi teoricamente non lo sarebbe.
Miller racconta tutto questo come in un noir – dagli stilemi grafici alle storie in sé. Qualunque sia il volume che vogliate leggere, non perderei di vista l’artbook, gustoso contenitore di assaggi, bozzetti e matite preliminari, con l’introduzione acuta di R.C. Harvey che delinea da par suo i tratti specifici e la storia dell’arte di Miller, dal 1979 in cui esordisce per Marvel Comics fino a oggi (e non manca infine una godibile variazione sul colore di alcune tavole firmate da Lynn Varley).
Michele Lupo
Immagini: Frank Miller: The Art of Sin City® Artwork © 1991-2002, 2012 Frank Miller, Inc.
Per l’Italia Magic Press Edizioni srl
Frank Miller
SIN CITY: L’ARTE
Magic Press
pagine 144
15 €
SIN CITY VOL. 1: IL DURO ADDIO (nuova edizione)
Magic Press
2012, pagine 216
15 €
SIN CITY VOL. 2: UNA DONNA PER CUI UCCIDERE (nuova edizione)
Magic Press
2012, pagine 216
15 €