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Voi siete qui: Arte » Nel cuore di Madrid uno scrigno custodisce tesori di arte fiamminga

23 Gennaio 2015

Nel cuore di Madrid uno scrigno custodisce tesori di arte fiamminga

Il quartiere della moda di Madrid nasconde un piccolo scrigno ricco di gioielli. Ha aperto i battenti da poco e va messa in conto una qualche difficoltà nell’individuarlo perché ancora non è segnalato sulle cartine turistiche, ma gli appassionati d’arte e i viaggiatori che non hanno fretta apprezzeranno senza dubbio il nuovo Museo Carlos de Amberes Madrid in calle Claudio Coello 99 (a pochi passi dalla stazione Núñez de Balboa delle linee 5 e 9 della metropolitana). Consta di appena tre sale che sono un concentrato di arte fiamminga, accogliendo opere arrivate in prestito, grazie all’appoggio del governo delle Fiandre, dal Museo Reale di Belle Arte di Anversa (attualmente chiuso per lavori di ampliamento), dal Museo del Prado e da altri enti e istituzioni come il Patrimonio Nacional, la Biblioteca Nacional de España e la Fondacion Custodia di Parigi. Dunque le opere esposte cambieranno nei prossimi mesi e anni, restando invece invariata la qualità della selezione e il periodo storico preso in esame, ovvero i due secoli in cui la storia della Spagna fu strettamente intrecciata a quella dei Paesi Bassi e delle Diciassette Province che li componevano.

Una storia fatta di tensioni e aspre guerre, di legami diplomatici e politici, di scambi economici e culturali, di reciproche influenze artistiche. Il fascio di percorsi che conducevano nel nord Europa i soldati spagnoli e i mercenari che li accompagnavano (i celebri tercios) era detto Camino Español. Una parte, quella iniziale, passava dall’Italia: le truppe infatti venivano fatte sbarcare nei porti della Liguria e poi attraversavano Piemonte e Lombardia. Quell’itinerario è da tempo caduto nell’oblio, anche se qualche spezzone è stato recentemente valorizzato con finalità turistiche, e dunque i rapporti tra Spagna e Paesi Bassi possono sembrare a prima vista tenui se non addirittura inesistenti. Le opere esposte al Museo, invece, raccontano vicende che affondano le radici nella comune storia delle due aree geograficamente e culturalmente così distanti.
Amberes_MargaritaPrendiamo per esempio il piccolo ritratto di Margherita d’Austria realizzato da Bernard van Orley attorno al 1519. La governatrice dei Paesi Bassi si fece costruire un palazzo a Malines nel quale si circondò di una corte di intellettuali, artisti e letterati, oltreché di fidati consiglieri. Della tavola furono fatte varie copie perché venissero distribuite ad alleati e amici, come i moderni ritratti fotografici di presidenti e capi di stato. Le vesti a lutto, oltre che simbolo di pietà e castità, mandavano un messaggio politico molto chiaro: la reggente non avrebbe preso di nuovo marito (sarebbe stato il terzo!) per non compromettere l’unità delle province sotto il suo governo.
Amberes_salaSpostando lo sguardo sulla parete alla destra della piccola tavola si compie un balzo in avanti di un secolo: ecco i Ritratti dell’Arciduca Alberto d’Austria e della Infanta Isabella Clara, dipinti da Rubens e Jan Brueghel il Vecchio attorno al 1615. I principi sovrani dei Paesi Bassi meridionali, figlio dell’imperatore Massimiliano II e di Maria d’Austria lui, lei sua cugina, sono immortalati qui dal grande Rubens (con l’aiuto probabilmente di qualche collaboratore), mentre i paesaggi alle rispettive spalle furono realizzati dal figlio del capostipite della dinastia Brueghel. “Questi quadri sono su tutti i manuali di storia dell’arte spagnola e il Prado li teneva nei magazzini”, mi diceva Mae, l’addetta stampa del Museo mentre mi accompagnava nella visita. Uno degli obiettivi del Museo è proprio quello di mettere in risalto, grazie alla cura e al ristretto numero della selezione, opere che altrimenti verrebbero “snobbate”, perse in mezzo a decine e centinaia di altre.
Amberes_arazzoPer una scelta estetica che è insieme un invito all’approfondimento, i quadri non sono accompagnati da didascalie. Ai visitatori viene però fornita una piccola guida che racconta nei dettagli ogni singola opera: in questo modo ciascuna riceve l’attenzione che merita e può essere collocata nel rispettivo contesto storico, artistico e culturale. Ma anche all’interno di una selezione così ristretta ci sono le star! Il martirio di Sant’Andrea di Rubens, un’enorme tela di oltre 3 metri per 2, gareggia con l’arazzo che raffigura i funerali del re Turno ucciso da Enea. Il cartone è attribuito a Jan van Roome, mentre la tessitura viene riferita alla bottega brussellese di Pieter van Aelst. Il capolavoro di Rubens appartiene alla Fundación Carlos de Amberes fin da prima che questa esistesse! La commissionò al maestro, infatti, Jan van Vucht, un fiammingo che viveva a Madrid come agente del tipografo Balthazar Moretus di Anversa. Il committente voleva che il quadro, alla sua morte, passasse all’Ospedale di Sant’Andrea dei Fiamminghi, origine dell’attuale Fondazione: e così avvenne. “El cuadro […] es pintura de la mano del famoso Maestro Pedro Pablo Rubens” scrive nel testamento, firmato e datato 24 aprile 1639. Il pittore sarebbe morto l’anno successivo.
A 1294La terza e ultima sala accoglie, tra le altre opere, piccole tele di Frans Francken II (interessante soprattutto La costruzione della Torre di Babele), Joos van Craesbeeck e David Teniers II. Fino al 2 febbraio ospita anche una piccola mostra di nudi dell’immenso Rembrandt, come Diana al bagno (1631), Adamo ed Eva (1638) e Giove e Antiope (1659).
Nel prossimo viaggio a Madrid segnate tra le cose da fare la visita al Museo Carlos de Amberes: scarpe e vestiti li potete trovare anche in Italia.
Saul Stucchi

Didascalie:
Bernard van Orley
Ritratto di Margherita d’Austria (1519-1520)
Olio su tavola
Museo Reale di Belle Arti di Anversa

Pieter Paul Rubens e Jan Brueghel il Vecchio
L’Arciduca Alberto d’Austria e La Infanta Isabella Clara (1615 circa)
Olio su tela
Museo Nazionale del Prado, Madrid

I funerali del re Turno, ucciso da Enea
arazzo, Bruxelles, 1510 circa
Cartone attribuito a Jan van Roome
Tessitura attribuita a Pieter van Aelst
Palazzo Reale di Madrid, Patrimonio Nazionale

Pieter Paul Rubens
Il martirio di Sant’Andrea (1638-1639 circa)
Olio su tela
Real Diputación de San Andrés de los Flamencos, Fundación Carlos de Amberes, Madrid

MUSEO CARLOS DE AMBERES MADRID
Maestri Fiamminghi e Olandesi

Orari: lunedì, giovedì, venerdì e sabato 10.30 – 20.30; domenica e festivi 11.00 – 20.00
Chiuso il martedì e il mercoledì
Biglietto: intero 7 €; ridotto 4 €

Calle Claudio Coello 99
Madrid

Info: www.fcamberes.org

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