Ieri sera, lunedì 26 maggio, alla galleria ADEC Arte di Milano è stata inaugurata la mostra Personaggi e interpreti di Ferdinando Bruni. È curata da Gaia Passaler e Roberto Borghi e la si potrà vedere fino al 26 luglio. Non ci sono orari d’apertura: ADEC Arte, infatti, è una galleria del tutto particolare, costituita da tre grandi vetrine esposte su via De Amicis, al civico 28, proprio di fronte all’omonima stazione della nuova linea della metropolitana, la Quattro.
Bruni è noto come regista e attore, nonché per essere il condirettore artistico del Teatro Elfo Puccini di Milano insieme a Elio De Capitani (su ALIBI si possono leggere le recensioni di diversi suoi spettacoli, tra cui il recente Amadeus, andato in scena tra gennaio e l’inizio di marzo). Meno nota è invece la sua produzione artistica, anche se di lunga data.

Il curatore Borghi si è soffermato proprio su questo aspetto durante la sua breve introduzione in occasione dell’inaugurazione. Ha ricordato che la programmazione espositiva della stagione 2024-2025 è dedicata alle interazioni tra teatro e arte contemporanea, per approfondire la storia dei rapporti tra il mondo delle gallerie e degli artisti e quello dei palcoscenici della città. La mostra precedente, per esempio, dava conto dei lavori che Joe Tilson – importante esponente della Pop Art britannica – aveva realizzato per uno spettacolo del 1997 al Teatro Arsenale.
L’idea è quella di alternare mostre storiche che raccontano i contributi dati dagli artisti ai teatri milanesi con personali di artisti che lavorano nel mondo del teatro. È il caso di Ferdinando Bruni.
Borghi ha confessato di guardare da sempre alla programmazione del Teatro Elfo Puccini con l’occhio clinico di chi cerca l’arte contemporanea anche laddove ipoteticamente non c’è. Del rapporto tra arte ed Elfo il curatore ha scritto recentemente nel volume Elfologia pubblicato da Scalpendi per celebrare i primi cinquant’anni del teatro.
L’arte visiva contemporanea c’entra tanto con la storia dell’Elfo, ha detto Borghi che ha riconosciuto al teatro l’ambizione di voler essere insieme sperimentale e popolare. Sul crinale che divide i due poli si muove anche Bruni, ha aggiunto il curatore. Nella sua produzione artistica rintraccia citazioni di avanguardie storiche e tanto altro, ma soprattutto il segno inconfondibile di un artista: la sua personalità. Come gli spettatori antichi riconoscevano un attore dal timbro della sua voce e non dal volto, nascosto dalla maschera, così ogni artista esprime la propria personalità con una vibrazione unica che lo rende riconoscibile.
Borghi ha concluso il suo intervento dicendo di sentire nelle opere di Bruni un tono caldo, a volte con qualcosa di amaro e di acuto, ma soprattutto un elemento di “tenerezza intimorita” che è il “suono specifico” del suo stile.
Saul Stucchi
Ferdinando Bruni
Personaggi e interpreti
Dal 26 maggio al 26 luglio 2025
ADEC Arte
Via De Amicis 28
Milano
Informazioni: