Ultimi giorni per visitare la mostra Da Serafini a Luigi. L’uovo, lo scheletro, l’arcobaleno allestita al Labirinto della Masone di Fontanellato (Parma). La chiusura era in principio fissata al 13 luglio, ma poi è stata posticipata al 31 agosto: rimangono dunque circa due settimane per ammirare le opere selezionate dall’artista insieme alla Fondazione Franco Maria Ricci.

L’occasione è importante anche perché cade nel decimo anniversario della nascita del Labirinto. Il sottotitolo della mostra viene da una frase dell’articolo Orbis Pictus che Italo Calvino dedicò al Codex Seraphinianus sul primo numero della rivista FMR (marzo 1982): «Direi che le immagini che più scatenano il raptus visionario di Serafini sono tre: lo scheletro, l’uovo, l’arcobaleno».
Il visitatore può ricercarle nelle opere esposte lungo il percorso, tra dipinti, sculture e fotografie. La carriera dell’artista può essere suddivisa in tre stagioni, con il Codex (pubblicato da Ricci nel 1981, quando Serafini – poco più che trentenne – era praticamente sconosciuto) a segnare la tappa centrale, tra un pre e un post-Codex.
Le sue tavole sono qui esposte in una “immersione”, ideata da Maddalena Casalis con lo stesso Serafini, in dialogo con sculture che portano nella tridimensionalità effettiva visioni che già sulla pagina sembrano a tutto tondo.

Nell’angolo di una sala c’è un piccolo gruppo scultoreo raffigurante Teseo e il Minotauro abbracciati in un tango. Nella piramide che segna la fine del Labirinto è esposta la versione “a grandezza naturale” verrebbe da dire, se non si trattasse di un eroe e di un mostro della mitologia greca, realizzata in poliestere trattato (2007). Un altoparlante diffonde musica argentina e greca, come Tango flamenco e Zorbas.
L’opera-mondo di Serafini mi pare si possa descrivere con le parole di Borges, citate da Alberto Manguel a chiusura della sua prefazione a L’Isola del tesoro di Robert Louis Stevenson, primo titolo della nuova collana Dédale.
Nell’ottobre del 1960 Borges, anticipando il dono del labirinto di Ricci, scrisse il seguente epilogo al suo ‘Artefice’: «Un uomo si propone il compito di disegnare il mondo. Negli anni, popola uno spazio con immagini di province, regni, montagne, baie, navi, isole, pesci, dimore, strumenti, astri, cavalli e persone. Poco prima di morire, scopre che quel paziente labirinto di linee traccia l’immagine del suo volto»”.
Parlando di libri è il caso di segnalare l’omonimo volume edito a corredo della mostra, con un lungo testo di Pietro Mercogliano e un’introduzione firmata da Edoardo Pepino, direttore del Labirinto della Masone.
Saul Stucchi
Da Serafini a Luigi
L’uovo, lo scheletro, l’arcobaleno
Informazioni sulla mostra
Dove
Labirinto della MasoneStrada Masone 121, Fontanellato (PR)
Quando
Dal 29 marzo al 31 agosto 2025Orari e prezzi
Orari: tutti i giorni tranne il martedì 10.30 – 19.00Ultimo ingresso 17.30
Martedì chiuso
Biglietti: intero 20 €; ridotti 16/12 €