Ultimi giorni per visitare una mostra fotografica che lascia il segno. Fino al 16 aprile il Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano ospiterà Lee Jeffries. Portraits. L’anima oltre l’immagine curata da Barbara Silbe e Nadia Righi (quest’ultima Direttrice del Museo). Sono una cinquantina gli scatti del fotografo inglese (classe 1971), per la maggior parte in bianco e nero, esposti al pianterreno del museo.
Colpiscono non tanto per il grande formato, quanto per l’intensità dei volti che Jeffries ha ritratto. Appartengono agli ultimi della nostra società – da questa e dall’altra parte dell’Atlantico – gli emarginati, i senzatetto. Il suo lavoro da fotografo è iniziato quasi per caso nel 2008: il giorno prima della maratona di Londra scattò una foto a una giovane senzatetto.
La ragazza, infastidita, lo rimproverò per averla ritratta senza il suo consenso. Jeffries si fermò a parlare con lei per chiederne la storia. Non era morbosa curiosità, ma sincero interessamento e l’inizio di un percorso che dura tutt’oggi. “Non si è mai trattato di scattare delle fotografie… Non sono la documentazione della vita di una persona; sono la documentazione di emozioni e spiritualità”, ha detto il fotografo.
Ma lasciamo la parola alla co-curatrice Silbe:
L’autore ha conosciuto ogni singolo soggetto che ritrae, lo ha frequentato a lungo, a volte ha dormito con lui per strada, lo ha spesso aiutato, ben prima di inquadrarlo. In qualche modo lo aspetta, attende il tempo necessario al sorgere di quella fiducia reciproca grazie alla quale entrambi abbassano le difese per comunicare. I suoi personaggi emergono dal buio profondo, inondati da una luce teatrale, quasi caravaggesca, che restituisce ogni segno sulla pelle, ogni dolore racchiuso nel profondo dell’anima. Anche i contrasti così marcati, materici, della sua postproduzione, gli servono a svelare il mistero sull’essere umano”.
Alcune delle fotografie esposte sono corredate da un QRcode: attivandolo con il proprio smartphone il visitatore potrà leggere un racconto dello stesso artista, tratto dal volume Lee Jeffries. Portraits del 2019.
È il caso, per esempio, di The girl in the sleeeping bag, la ragazza nel sacco a pelo a cui abbiamo accennato sopra: “Mi ha letteralmente cambiato la vita”, scrive Jeffries. O di Agnes, ritratta nel 2018 a New York, la città che non dorme mai.
Rughe profonde come canyon, capelli arruffati, barbe incolte, sguardi accesi o trasognati disegnano immagini che toccano il cuore.
Saul Stucchi
Nella foto uno dei ritratti realizzati da Lee Jeffries
LEE JEFFRIES. Portraits
L’anima oltre l’immagine
Informazioni sulla mostra
Dove
Museo Diocesano Carlo Maria MartiniPiazza Sant’Eustorgio 3, Milano
Quando
Dal 27 gennaio al 16 aprile 2023Orari e prezzi
Orari: da martedì a domenica 10.00 – 18.00Lunedì chiuso
Biglietti: intero 9 €; ridotto 7 €
Cumulativo Chiostri: intero 12 €; ridotto 10 €