Dal 6 ottobre 2006, il Palazzo Reale di Milano apre le porte al suo figlio prediletto,
uno dei padri del futurismo italiano, che ha saputo catturare nella sua produzione artistica, lo sviluppo urbano, le contraddizioni e le spinte della modernità del capoluogo lombardo: Umberto Boccioni.
La mostra, incentrata sulla scultura oltre che sulla più conosciuta pittura boccioniana, è patrocinata dalla Regione Lombardia e della Provincia di Milano, sotto l’alto Patronato del Presidente della Repubblica e presenterà circa settanta opere tra bozzetti, disegni, studi e sculture, da cui emerge il carattere passionale ed istintivo dell’artista, ma anche la sua capacità critica e analitica, il suo incessante studio delle forme e della loro evoluzione dinamica in una costante tensione espressiva che intende comunicare se stessa per mezzo di forme spaziali indipendenti.
Molto interessante, oltre alla produzione artistica di Boccioni, saranno le fotografie fatte dallo stesso alle opere di grandi artisti a lui contemporanei come Rodin, Picasso, Medardo Rosso, Giacomo Balla e Severini. La scelta di inserire nella rassegna le fotografie dipende dall’esigenza della curatrice della mostra di fornire un quadro completo ed analitico non solo dell’opera di Boccioni, ma anche del suo contesto politico, sociale e culturale, che mostri quanto sia stata determinante per la sua produzione l’atmosfera concitata e fremente dei primi anni del 900, quando l’arte e la politica si abbracciavano ancora in un vortice di emozioni ed ideali che tentavano di precorrere, rincorrere e precorrere i tempi. Valorizzeranno ulteriormente la mostra esemplari di cataloghi, libri, lettere, documenti d’epoca, che tenteranno di fornire una visione ancora più concreta dell’esaltante momento del primo futurismo.
La scelta di indagare il Boccioni scultore, trae ispirazione da uno dei suoi più celebri manifesti, quello del 1912 – Manifesto tecnico della scultura futurista- che dimostra il principio del Boccioni dell’esigenza di un’opera plastica che intenda cogliere la realtà nella sua totalità estetica, psicologica e sentimentale, che riesca ad interpretare una “scultura d’ambiente” in cui lo spazio sia racchiuso nelle figure rappresentate in una sorta di sintesi di spazio interno ed esterno secondo le idee che erano state annunciate già in precedenza dai cubisti.
Una mostra ricca di spunti, dunque, vi aspetta al Palazzo Reale di Milano, dedicata ad un grande artista milanese che amò la sua città, la ritrasse, la descrisse, vi si ispirò incessantemente con amore e spirito critico, che si avvicinò al futurismo con esaltazione e caparbietà. Un artista che ha dedicato la sua produzione allo spazio ed alle sue implicazioni psicologiche e formali, amato per la gioiosa bellezza dei colori usati e per l’armonioso e trascendente sviluppo dei volumi. Un artista da non perdere insomma!
Inaugurazione: 5 Ottobre 2006, ore 18,30
Palazzo Reale
piazza Duomo, 12 – Milano
Da martedi’ a domenica dalle 9.30 alle 19.30. Giovedi’ dalle 9.30 alle 22.30