
Da non perdere la mostra Mas allá de la pintura, Max Ernst en la Colección Würth, allestita al Museo Picasso di Malaga. Resterà aperta fino al primo marzo 2009. È un omaggio al grande pittore surrealista tedesco considerato “la mente più magnificamente tormentata mai esistita” (André Bretón).
La mostra riunisce le opere più significative del maestro: pitture, disegni, sculture e libri illustrati, provenienti dal museo Würth di Künzelsau, in Germania, una delle collezioni private più importanti d’Europa. “I miei vagabondaggi, le mie inquietudini, la mia impazienza, i miei dubbi, le mie credenze, le mie allucinazioni, i miei scatti d’ira, le mie ribellioni, il mio rifiuto a sottomettermi a qualunque disciplina, anche se fosse ideata da me stesso… Non hanno creato un clima propizio a un’opera pacata e serena” Max Ernst, nato a Brühl, vicino a Colonia, nel 1891 e morto a Parigi nel 1976, rifletteva così sul proprio lavoro.
Era il 1970 e l’artista lasciava indietro tutta un’esistenza dedicata a un continuo sperimentare, alla ricerca inesausta. Oggi la sua opera costituisce uno dei più significativi apporti all’arte del suo tempo, in particolar modo al movimento surrealista. Il Surrealismo, come il Dadaismo prima, fu una risposta di una generazione di artisti al culto della ragione della società occidentale che, a suo giudizio, aveva scatenato l’orrore della Prima Guerra Mondiale.
I surrealisti rivendicarono l’importanza dell’inconscio, la fantasia e i sogni come forma per raggiungere una verità più profonda. Tra questi giovani artisti si distinse Max Ernst, figlio di un professore di non-udenti e artista dilettante, crebbe comprendendo i meccanismi del mondo interiore. La coincidenza della nascita di sua sorella con la morte di un uccello che tenevano come mascotte, si trasformò in una parte della sua mitologia personale, fonte d’ispirazione di alcuni temi che poi plasmò nella sua opera: creature metà umane e metà uccelli, allusioni a relazioni tra donne e bestie e situazioni nelle quali morbosità ed erotismo si confondono.
Más allá de la pintura. Max Ernst en la Colección Würth apre al Museo Picasso di Malaga una finestra su questo mondo insolito, frutto della immaginazione allucinata, esaltata e ribelle dell’artista, che invita lo spettatore a vivere una esperienza collocata tra la provocazione, la riflessione e, in alcuni casi, la soluzione di un indovinello. Creature fantastiche e situazioni impossibili abitano le 57 opere riunite per l’esposizione, tra dipinti, sculture, disegni, collage, incisioni e, in particolar modo, libri illustrati. Come sottolinea la massima autorità per quanto riguarda la sua opera, nonché suo amico personale, Werner Spies, a Ernst si debbono alcuni tra i più splendidi libri del secolo scorso. Nel suo lato di illustratore, l’artista mise in pratica alcuni dei suoi più celebri esperimenti tecnici, come collage, fotogrammi e frottage (disegni realizzati strofinando un carboncino sulla carta sopra una superficie con rilievi più o meno marcati).
Con questa mostra il Museo Picasso di Malaga prosegue la sua opera di approfondimento delle manifestazioni artistiche più famose della prima metà del XX secolo, in cui Picasso sviluppò la maggior parte del suo lavoro.
Informazioni:
www.museopicassomalaga.org
Didascalia:
Max Ernst
…sous mon blanc vêtement, venez avec moi, très insensibles rats mitrés. Et vous, les coléoptères, qui faites le service des environs des villes, suivez-moi, les clochettes à la main et…
1929
Collage
24,7×19,7 cm
Collection Würth, Künzelsau
© Max Ernst, VEGAP, Málaga 2008