Il fiume come metafora della vita è un’immagine fin troppo banale e non occorre scomodare il filosofo Eraclito per accorgersi che tutto scorre, senza arrestarsi mai, sotto l’inflessibile legge del Tempo. Tuttavia le grandi arterie d’acqua affascinano oggi come millenni fa e basta farsi spingere dalla propria curiosità per intraprendere il viaggio e andare vedere il mondo con gli occhi di Erodoto. L’ha fatto anche Angelo Cricchi, fotografo di moda, e i suoi scatti sono in mostra alla Galleria Doozo di Roma (a pochi passi dal Palazzo delle Esposizioni) fino al prossimo 5 settembre con ingresso libero. L’esposizione si intitola Profilo d’acqua ed è curata da Stella Gallas e Cristina Nisticò.
Non aspettatevi fotografie digitali a colori stampate in formato da manifesto elettorale: Cricchi è andato – è il caso di dirlo – controcorrente, scegliendo una macchina Linhof Technika degli anni Cinquanta e le sue sono foto rigorosamente in bianco e nero, sviluppate in condizioni spesso precarie. La scelta è stata motivata dalla volontà di condividere con i soggetti ripresi dal suo obiettivo, al momento e in loco, l’immagine immortalata, in modo che costituisse un ricordo non soltanto per l’autore, ma anche per le persone ritratte. Non è stata un’impresa facile perché lo strumento era particolarmente pesante e imponeva una procedura che i fotografi di oggi – ormai nativi digitali – considererebbero anacronistica, prima ancora che scomoda.

Ma il risultato è una serie di Polaroid che sembrano ancora “vive”, insieme antiche e fresche. Lungo il Mekong, il Nilo, il Danubio, il Mississippi, l’Orinoco, lo Huang-He, il Gange e il Rio delle Amazzoni Cricchi ha viaggiato con lo sguardo curioso (a volte ingenuo) dell’artista che va in cerca di volti capaci di raccontare una storia senza aprir bocca, parlando con il linguaggio degli occhi. Sono gli sguardi dei bambini, degli adulti e degli anziani a calamitare l’attenzione del visitatore. E bene hanno fatto le organizzatrici a esporre alcuni documenti di viaggio nelle teche sistemate sotto le foto. Possiamo così conoscere il modo di lavorare di Cricchi, vederlo all’opera, ripercorrere la genesi dei suoi viaggi, leggere alcuni degli appunti che ha preso sui suoi taccuini.
Personalmente raccomando il piccolo catalogo a corredo della mostra. Riproduce le immagini esposte e riporta alcune note dell’autore: rimpianti, delusioni e gioie, incontri felici e incontri preoccupanti, contrattempi e foto perdute. Appena sotto la superficie possiamo rintracciare le pagine di Lévi-Strauss, Conrad e Salgari.
Saul Stucchi

PROFILO D’ACQUA
Polaroid dei grandi fiumi del mondo
Fotografie di Angelo Cricchi
Dal 7 giugno al 5 settembre 2011
Galleria Doozo
via Palermo 51/53
Roma
Orari: dal martedì al sabato 11.00-22.00
Informazioni:
Tel 06.4815655
www.doozo.it