Resta una settimana per visitare la mostra fotografica di Giulio Raimondi alla Galleria OltreDimore di Bologna. Si intitola Beirut Nocturne e racconta la capitale libanese attraverso i suoi occhi, che ormai non sono più quelli di un viaggiatore, ma di un cittadino a tutti gli effetti, da quando Raimondi ha deciso di viverci. Il fotografo ha scelto l’istantanea per realizzare immagini “immediate”, non costruite a tavolino, e la notte perché rivela dimensioni e paesaggi urbani molto diversi da quelli diurni.

È la prima volta che il progetto Beirut Nocturne viene presentato in Italia: in precedenza ha viaggiato in gallerie d’arte e spazi pubblici tra Beirut e Parigi e in futuro tornerà a viaggiare.
Il catalogo edito da Charta racchiude le foto in bianco e nero con l’accompagnamento dei versi del poeta e regista libanese Christian Ghazi, poi misteriosamente scomparso. Giustamente nella prefazione Ferdinando Scianna parla di “letteratura visuale” per definire l’originale connessione tra parola e visione che dà vita a questa forma di didascalia poetica.

Giulio Rimondi (Bologna, 1984) vive e lavora a Beirut. Le sue foto compaiono su Repubblica, Le Monde, The New York Times/Lens e sulle principali testate mediorientali. Dal 2008 al 2011 espone in Italia e all’estero, in gallerie private (Galleria Spazia, Galerie Lucie Weill‐Seligmann, Galerie Photo 4, Espace Kettaneh Kunigk, Galerie Tanit) e festival internazionali (Festival Internazionale FotoGrafia di Roma, Kaleidoskop, Cortona on the Move). Le sue opere fanno parte della collezione della Maison Européenne de la Photographie di Parigi e della Collezione di Fotografia Italiana Contemporanea della CRMO. Nel 2011 partecipa al progetto espositivo The Others a Torino e al Salone dellʼArte Fotografica Paris Photo.
Giulio Rimondi
Beirut Nocturne
Galleria OltreDimore
Piazza San Giovanni in Monte 7
Bologna
Tel. 051.6449537
www.oltredimore.it
Orari: dal martedì al sabato 11.00-13.00; 17.00-19.30
Catalogo: Giulio Rimondi. Beirut Nocturne, Charta 2010
88 pagine, 43 bicromie, inglese/francese, 28×21 cm
Testi di Renato Miracco, Ferdinando Scianna