Dopo aver pubblicato la recensione del suo secondo romanzo tradotto in italiano, Il pasticciere del re, edito da Neri Pozza, il direttore di ALIBI Online, Saul Stucchi, ha intervistato lo scrittore inglese Anthony Capella.
Può dirci qualcosa di più di lei? Il risvolto di copertina dell’edizione italiana dei suoi libri accenna soltanto alla sua nascita in Uganda e agli studi in letteratura inglese a Oxford.
Beh, sono stato educato privatamente in un collegio inglese. Dopo l’università ho lavorato (molto) brevemente a Roma, insegnando inglese agli Italiani. Questo lavoro durò solo pochi mesi, ma da allora amo l’Italia. Poi ho lavorato per un po’ nel mondo della pubblicità e in seguito ho iniziato a occuparmi di giornalismo turistico. Di tanto in tanto collaboro con lo chef inglese Jamie Oliver, un cuoco televisivo di grande successo, le cui ricette si basano principalmente su ingredienti italiani. Ora scrivo libri e articoli di viaggio per il Sunday Times. Ho la fortuna di visitare l’Italia quattro o cinque volte l’anno. Il mio ultimo viaggio per il giornale è stato a Verona, Vicenza e Bassano del Grappa, per mangiare asparagi.
Le piacciono il caffè e il gelato? Quali sono i suoi gusti preferiti di gelato e di caffè?
Sicuramente l’affogato classico! Ma oggi ho mangiato un bel gelato al caramello salato, con salsa di cioccolato amaro caldo, preparato da mia moglie.
Durante la lettura dei suoi due libri tradotti in italiano (Il profumo del caffè e Il pasticciere del re) la cosa che mi principalmente colpito è stata la sua competenza. Come si è preparato per la stesura dei romanzi?
Allora, l’idea arriva sempre per prima, poi c’è il percorso di ricerca. Sulla ricerca c’è però da dire che rende semplice lo scrivere – molto più semplice rispetto ai vari brani che vengono composti. Per il libro sul gelato (Il pasticciere del re, ndr), l’idea mi è venuta dal libro di Elizabeth David sulla storia del gelato e dalla scoperta che il gelato probabilmente è stato inventato in Inghilterra (mi riferisco al gelato realizzato con il latte. Sono stati gli Arabi, naturalmente, a inventare i sorbetti). Per il libro sul caffè è stato invece il desiderio di scrivere sulla schiavitù che mi ha dato la spinta ad esplorare il mondo del caffè.
La seconda cosa che mi ha colpito è la sua passione per la storia. Il suo interesse è rivolto soltanto alla storia inglese o le piace la storia in senso ampio?
Mi piace la storia, perché mi aiuta come scrittore. Quando si scrive un libro ambientato nel passato, è più drammatico perché possiamo vedere, dal nostro punto di vista, quali sono le grandi forze storiche che stanno agendo sui personaggi. Detto questo, The Food of Love (non ancora pubblicato in Italia) è ambientato al giorno d’oggi. Il filo conduttore è che io di solito scrivo di cibo, perché quando scriviamo di cibo, scriviamo di qualcosa di molto sensuale e molto elementare. Molte fiabe ruotano attorno al cibo.
E per quanto riguarda il futuro? Quando verrà in Italia?
Sto finendo un libro in questo momento… Ma spero di andare a Treviso qualche volta durante l’inverno. È una zona che ho sempre voluto visitare. Amo il risotto, in particolare con l’Amarone e il radicchio!
A cura di Saul Stucchi
Anthony Capella
Il pasticciere del re
Traduzione di Maddalena Togliani
Neri Pozza
2013, 432 pagine
18 €
Il profumo del caffè
Traduzione di Maddalena Togliani
Neri Pozza
2012, 526 pagine
18 €