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Voi siete qui: Fotografia » “Displaced”: Richard Mosse al MAST di Bologna

11 Giugno 2021 Scritto da Saul Stucchi

“Displaced”: Richard Mosse al MAST di Bologna

Rimarrà aperta fino al 19 settembre 2021 la mostra “Displaced” del fotografo irlandese Richard Mosse. È allestita alla Fondazione MAST di Bologna ed è curata da Urs Stahel, curatore della Photogallery. Per visitarla, con ingresso gratuito, è necessaria la prenotazione.

Scottanti – è il caso di dire – sono le tematiche che Mosse indaga con il suo obiettivo: il cambiamento climatico, il fenomeno migratorio, i conflitti che ancora insanguinano tanti paesi del mondo. Il fotografo li documenta e insieme ne trae immagini che sono opere di arte contemporanea.

Richard Mosse, Platon, eastern Democratic Republic of Congo, 2012, serie Infra, Collection Jack Shainman

Basta guardare – ammirare – la foto intitolata “Platon” della serie “Infra”, scattata nel 2012 nella Repubblica Democratica del Congo. Non potrebbe essere più acceso il contrasto tra la bellezza della foto e della natura che vi è raffigurata e la violenza degli scontri tra le tribù che si contendono l’area. A fronteggiarsi sono da una parte agricoltori e cacciatori congolesi, dall’altra pastori ruandesi. Ecco ancora in atto l’opposizione più antica del mondo.

Foto e videoinstallazioni

Sono 77 le fotografie esposte al MAST, tutte di grande formato. A queste opere si aggiungono due videoinstallazioni immersive, intitolate rispettivamente “The Enclave” (2013) e “Incoming” (2017). La prima è stata realizzata per il Padiglione Irlandese alla 55° edizione della Biennale di Venezia. Per l’opera Mosse si è ispirato a “Cuore di tenebra” di Conrad, come aveva già fatto Francis Ford Coppola con “Apocalypse Now”.

Ci sono poi un grande video wall a 16 canali Grid dal titolo “Moria”, nome del campo profughi allestito sull’isola greca di Lesbo (2017) e, per chiudere, il video “Quick” realizzato nel 2010.

Richard Mosse, Pool at Uday’s Palace, Salah-a-Din Province, Iraq, 2009, Courtesy of the artist and Jack Shainman Gallery, New York

Diversi sono gli strumenti e le tecnologie impiegati da Mosse per raccontare con immagini quanto vede davanti ai suoi occhi. Per alcuni lavori è ricorso, per esempio, a una speciale termocamera capace di registrare le differenze di calore nell’intervallo degli infrarossi. Questa macchina cattura le “mappe termiche” e “Heat Maps” è proprio il nome che il fotografo ha dato a una serie. Per quella intitolata “Infra”, invece, ha utilizzato la pellicola “Kodak Aerochrome”, destinata alla ricognizione militare perché in grado di individuare presenze mimetizzate nella vegetazione.

Dice il curatore Urs Stahel:

Richard Mosse crede fermamente nella potenza intrinseca dell’immagine, ma di regola rinuncia a scattare le classiche immagini iconiche legate a un evento. Preferisce piuttosto rendere conto delle circostanze, del contesto, mettere ciò che precede e ciò che segue al centro della sua riflessione. Le sue fotografie non mostrano il conflitto, la battaglia, l’attraversamento del confine, in altri termini il momento culminante, ma il mondo che segue la nascita e la catastrofe. L’artista è estremamente determinato a rilanciare la fotografia documentaria, facendola uscire dal vicolo cieco in cui è stata rinchiusa. Vuole sovvertire le convenzionali narrazioni mediatiche attraverso nuove tecnologie, spesso di derivazione militare, proprio per scardinare i criteri rappresentativi della fotografia di guerra”.

A corredo della mostra c’è un catalogo, edito dalla Fondazione MAST e distribuito da Corraini, con tutte le immagini esposte, un saggio del curatore e le testimonianze di Michel J. Kavanagh, inviato in Congo e in Africa centrale, Christian Viveros-Fauné, curatore capo presso l’University of South Florida Contemporary Art Museum, e Ivo Quaranta, professore di Antropologia culturale all’Università di Bologna. Il volume è disponibile in libreria e online sui siti del MAST e delle edizioni Corraini.

Saul Stucchi

Didascalie:

  • © Richard Mosse
    Platon, eastern Democratic Republic of Congo (2012)
    Serie Infra
    Collection Jack Shainman
  • © Richard Mosse
    Pool at Uday’s Palace, Salah-a-Din Province, Iraq (2009)
    Courtesy of the artist and Jack Shainman Gallery, New York

Richard Mosse. Displaced

Informazioni sulla mostra

Dove

Fondazione MAST
Via Speranza 42, Bologna

Quando

Dal 7 maggio al 19 settembre 2021

Orari e prezzi

Orari: da martedì a domenica 10.00 – 20.00
Biglietti: ingresso libero. Prenotazione obbligatoria

Maggiori informazioni

Sito web ufficiale:

www.mast.org

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