No, non impiegherete un mese a leggere 31 notti di Ignacio Escolar, appena mandato in libreria da Marcos y Marcos. Garantisco che vi basterà un pomeriggio: gli altrettanti capitoletti che lo compongono scorrono via uno dopo l’altro e appena posate il libro per dedicarvi ad altro, vi prende la voglia di andare avanti per vedere come finirà l’avventura del protagonista.
Si mette subito male per il giornalista con un debole per le nottate passate in discoteca. Del resto è estate e a Madrid si soffoca. Che c’è di male se alla chiusura del giornale, dopo aver controllato gli articoli dei colleghi alla ricerca di refusi ed errori (ce ne sono almeno tre a pezzo! Dovrò dunque rileggere più volte questa recensione…), cerca un po’ di compagnia e di emozioni in qualche locale della movida? Beh, avrebbe fatto meglio a scegliere con maggior attenzione. La discoteca Premium ha per buttafuori Alek, un polacco di due metri che ha servito nell’esercito, ed è frequentata da un agente di polizia che di nome fa Velasco. Davvero poco raccomandabile, considerate le mazzette di soldi che ostenta (ma come guadagnerà tutto quel denaro?!) e l’abitudine a fare molto tardi in ambienti in cui la malavita sudamericana la fa da padrona.
“«Questo è il mestiere delle tre D» diceva Fernández, uno dei miei primi capi […]. «Sì, ragazzo, le tre D» mi diceva Fernández. «Dipsomani, depressi e divorziati. Noi che facciamo questo mestiere moriamo calvi, soli e di cirrosi, però almeno la mattina possiamo dormire. Il giornalismo è duro, ma è sempre meglio che lavorare»”. Sarà, ma il protagonista già a pagina 17 confessa: “È stato per una mia decisione, per mia ferma volontà, per incoerenza tra buoni propositi e azioni effettive se sono sprofondato nelle viscere della discoteca Premium con tutte le conseguenze, fino alla fine”. E poche righe sotto anticipa il suo assassinio e siamo soltanto alla fine della seconda notte!
Ne restano ancora 29, da bere tutte d’un fiato. Conoscerete meglio Alek, Velasco e i loro satelliti; finirete in mezzo alla guerra tra bande di messicani e colombiani; sfreccerete contromano nel centro della capitale spagnola e – scommetto – non rimarrete insensibili al fascino (e alle curve) della barista Vicky (soprattutto quando indossa gli occhiali da secchiona).
31 notti è la prima prova narrativa (brillantemente superata) di Escolar, giornalista e blogger originario di Burgos ma da molti anni trapiantato a Madrid. Direttore del periodico online eldiario.es, ha una lunga esperienza nel settore dei media e durante la cavalcata nelle notti madrilene non dimentica di togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Non soltanto contro il falso mito della sicurezza garantita dai governi della destra, ma soprattutto sulla triste fine di un mestiere, quello del giornalista appunto, che fino a qualche anno fa chi aveva la fortuna di praticare non considerava nemmeno lavoro. Certo, col rischio di morire calvi o di finire disciolti nell’acido solforico.
PS: se vedete un bidone al centro di una stanza tappezzata di teli di plastica, non varcate quella soglia…
Saul Stucchi
Ignacio Escolar
31 notti
Traduzione a cura di Gina Maneri
Marcos y Marcos
160 pagine, 14 €