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Voi siete qui: Storia » I manoscritti di Leopardi al museo di Visso

17 Agosto 2006

I manoscritti di Leopardi al museo di Visso

I monti Sibillini, quei “monti azzurri” celebrati nel canto La Ricordanza da Giacomo Leopardi, rendono finalmente omaggio al grande poeta marchigiano. L’occasione è offerta dall’esposizione “Giacomo Leopardi 100 manoscritti”, la mostra organizzata dal comune di Visso che ha come oggetto una parte dei manoscritti che il poeta scrisse a partire dal 1820. Nella fattispecie si tratta di 100 testi conservati presso il museo civico della città stessa.

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Tale raccolta comprende i sei Idilli:

  • L’Infinito
  • La Sera del giorno festivo
  • La Ricordanza o Alla Luna
  • Il Sogno
  • Lo Spavento notturno
  • La Vita Solitaria

cinque sonetti in Persona di Ser Pecora fiorentino Beccaio; l’Epistola al conte Carlo Pepoli; la prefazione alla seconda edizione del Commento alle rime del Petrarca e quattordici lettere indirizzate agli Stella di Milano tra il 1825 e il 1831, alcune da Recanati altre da Bologna.

Il corpus raccolto da Prospero Viani: storia della collezione

Il perché questi manoscritti si trovino presso il museo di Visso, piccolo e grazioso centro dell’entroterra marchigiano, è presto detto. Essi facevano infatti parte di un corpus raccolto da Prospero Viani e venduto a Giovan Battista Gaola Antinori. Nel 1868 Antinori , allora sindaco di Visso e deputato del regno, ricevette dal deputato Filippo Mariotti la proposta di acquistare un numero consistente di manoscritti autografi di Giacomo Leopardi. Questa collezione era di proprietà del professor Viani, a quel tempo preside del liceo Galvani di Bologna, appassionato studioso del grande poeta e curatore dell’epistolario (Firenze- Le Monnier 1849) comprendente 546 lettere di Leopardi. Al momento della consegna dei manoscritti Mariotti scriveva nella lettera diretta a Gaola Antinori “ecco i manoscritti leopardiani, che Visso conserverà per ornamento suo e per gloria d’Italia..” La decisione da parte del Viani di cedere l’intera collezioni era determinata dall’esigenza di evitarne la dispersione. Cosi scrisse il 29 marzo 1869:

con grave dolore abbandono altrui queste preziose carte e mi sarà solo in parte attenuato se nelle mani di persone che le sappiano pregiare o conservare..

Le promesse furono mantenute e la collezione si presenta oggi nella stessa integrità ed in ottimo stato di conservazione. Si tratta di documenti unici, che permettono di scoprire a chi li legge un lato più intimo e nascosto del poeta. Da un lato vi si scorge il Leopardi insicuro e pignolo che chiede consigli e correzioni al suo Petrarca, dall’altro l’uomo intento in riflessioni profonde e personali, componimenti che manifestano “situazioni, affezioni, avventure storiche” dell’animo, come il Leopardi stesso li definisce.

Sarà possibile visitare la mostra a Visso presso il palazzo Governatori fino al 18 settembre prossimo. Gli orari di apertura sono i seguenti: settembre-luglio: sabato 16.00-19.00; domenica 10.30-12.30 e 16.00-19.00 Agosto: tutti i giorni tranne il lunedì. Per informazioni e prenotazioni ci si può rivolgere presso la sede del museo in piazza dei Martiri Vissani, 12, 62039 VISSO. Per informazioni e prenotazioni: 335 7589254 oppure Comune di Visso: 0737 95421.

Simona Silvestri

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