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Voi siete qui: Biblioteca » Gli amori sbagliati del nuovo romanzo di Barbara Garlaschelli

31 Gennaio 2010

Gli amori sbagliati del nuovo romanzo di Barbara Garlaschelli

garlaschelli_ante L’amore è una cosa meravigliosa, ma può essere un’arma micidiale. Potrebbe essere questa l’epigrafe di Non ti voglio vicino (Frassinelli), l’ultimo libro di Barbara Garlaschelli. L’autrice milanese, Premio Scerbanenco nel 2004 per Sorelle, è una narratrice eclettica capace di passare dalle storie noir alla letteratura per ragazzi alla scrittura di saggi. Dedicato al padre scomparso, Non ti voglio vicino è un libro in stato di grazia capace di una lingua elegante, di dialoghi vivi, di personaggi complessi e indimenticabili.

Il romanzo si compone di più livelli e di molte narrazioni che vanno dalla seconda guerra mondiale ai giorni nostri. È una storia d’infanzia al tempo di guerra e di purezza anche di fronte all’orrore. È la storia di Milano sotto i bombardamenti e di una solidarietà tra individui che condividono un destino comune. È la storia di Lena, donna bellissima e tormentata, segnata da un abuso e incapace di amore anche per sua figlia Prisca. E insieme è anche la storia dell’amicizia di Lorenzo e Pietro e di più generazioni che si passano il testimone.

Il 28 gennaio Barbara Garlaschelli lo ha presentato alla libreria Mondadori di Piazza Duomo, accompagnata dall’amica scrittrice Carmen Covito.

“Il libro è una storia di amori sbagliati. È nato cinque anni fa da un personaggio: Prisca – spiega Garlaschelli -. Per parlare di lei mi sono chiesta chi fossero i suoi genitori. Ho attinto alle memorie di mio padre, nato nel 1932 e figlio di ferrovieri, che parlava del tempo di guerra, un periodo terribile in cui la solidarietà era forte, con una gioia immensa”.

In una narrazione appassionante in cui le storie si intrecciano alla grande Storia a ritornare, come in molti libri precedenti, è il tema della famiglia, un argomento che l’autrice ha scandagliato, raccontandone i legami oscuri come i rapporti d’amore: “La famiglia è tutto: noi siamo il risultato di quello che è stato prima di noi. I miei personaggi sono sopravvissuti alla guerra reale e alle guerre terribili che accadono nella famiglia che, da posto più sicuro del mondo, può diventare il più pericoloso”.

A sorpresa, nell’ascoltare questa scrittrice, emerge l’idea di una scrittura, non intesa come un processo creativo solitario, ma come una pratica che include gli altri: “Io ho assorbito storie da tutti, ho rubato a tutti. Quando un autore scrive è tutte le persone che ha conosciuto e tutto quello che ha sentito”.
garlaschelli

In questa idea di condivisione rientra anche il “dietro le quinte” a cui l’autrice ha dato vita sul suo blog durante la stesura del libro. Vi sono contenute citazioni di altri autori come William Faulkner, riflessioni sui personaggi e fotografie della città di Milano in tempo di guerra, messe a disposizione dagli amici di suo padre.
Tutto è registrato e appuntato in un tentativo poetico di afferrare la memoria perché, conclude Garlaschelli: “Uno dei compiti di chi scrive è di non dimenticare e di non far dimenticare. La memoria è una delle cose più preziose per un autore. Ci sono tanti modi per raccontare le storie: a me piacerebbe raccontarle bene. Alcune mi sono venute bene, altre peggio. Questo è un romanzo che mi è venuto benissimo”.
Camilla Corsellini

Barbara Garlaschelli
Non ti voglio vicino
Frassinelli
€ 17,50

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