Seconda puntata del reportage sul Portogallo.
Tornato nella città di Porto dopo oltre trent’anni, il turista decide di iniziare il giro del suo centro storico – classificato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO – dalla Cattedrale, la Sé do Porto.
Molti anni prima di lui e potendo contare su ben altro talento l’autore di “Viaggio in Portogallo”, insignito del Premio Nobel per la Letteratura nel 1998, si era recato un mattino proprio nel piazzale antistante la Cattedrale per guardarsi intorno e decidere un itinerario attraverso la città. L’avrebbe concluso tornando al punto di partenza.

Nell’ultima pagina del capitolo dedicato a Porto il viaggiatore si sofferma sulla Fontana del Pellicano, “addossata al muro di sostegno del piazzale”.
Così la descrive:
C’è, nella parte alta, un pellicano in atto di strapparsi la carne dal petto. Dalla vasca superiore dovrebbe sgorgare l’acqua da quattro cannelle che a stento fuoriescono dal contorno di pietra. Questa vasca è sostenuta da due figure di bambini, a mezzo busto, che irrompono da quella che sembra essere una corona floreale. Il viaggiatore non ne è affatto certo, si limita a riferire ciò che vede o crede di vedere, ma quella che per lui è indiscutibile è l’espressione minacciosa delle figure femminili, anch’esse a mezzo busto, poggiate su degli stipiti, le quali reggono ciascuna un’urna. L’insieme è una rovina”.
Il viaggiatore ne aveva chiesto il nome e si era sentito rispondere Fonte do Pássaro (dell’Uccello) o do Passarinho (dell’Uccellino). Il turista, invece, ha trovato accanto alla fonte un cartello con una breve descrizione in portoghese e in inglese. Vi ha letto queste parole a proposito della Chafariz da Rua Escura (Fontana della Via Buia):
Costruita nel sec. XVII in Rua Escura, fu trasferita nel 1940 nel luogo dove si trova attualmente. È composta da una vasca e da un fondale in cui spicca un pellicano affiancato da due figure femminili. L’insieme è sormontato dallo stemma reale portoghese”.
È lieto di constatare che non è stato commesso quel “delitto alla luce del giorno” tanto temuto dal viaggiatore, ovvero la distruzione della fontana. Al contrario essa funziona perfettamente, anche se una piccola targa avverte che l’acqua che ne esce non è potabile.

Il turista si rifà con una birra nella Taberna lì vicino, accompagnandola con una formaggella morbida che il menu in inglese descrive come matured cheese. A intrattenere gli avventori e altri turisti c’è André che suona la chitarra e canta vecchi classici. Il turista comprende subito che Just the Two of Us di Bill Withers sarà la colonna sonora del suo viaggio in Portogallo.
Saul Stucchi