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Voi siete qui: Musica & Danza » “Figli di Pulcinella”, tra tessuto urbano e suoni jazz

2 Marzo 2015

“Figli di Pulcinella”, tra tessuto urbano e suoni jazz


Nel video la band in una performance del 2012 al Magnolia


Quando la serata sembra sprigionare i colori del divertimento, quando la Milano della notte chiama e si ha voglia di alleggerirsi dei soliti pensieri o della routine, se si è fortunati tra una passeggiata e l’altra, in centro, illuminati dalle luci dei lampioni che improvvisamente si accendono, si udirà qualcosa d’altro rispetto ai suoni tipici della città, ai rumori del traffico, della deambulazione di un tram sulle rotaie, dei tacchi delle donne sull’asfalto, del chiacchiericcio della gente, fatto di acuti e bassi; al di là del ritmo naturale della città… in lontananza si sarà attirati dalla musica di qualche artista di strada, forse chissà proprio da quella dei Figli di Pulcinella.

Dall’incontro e dalla cospirazione melodica di sei musicisti e compositori nascono i Figli di Pulcinella, un gruppo aperto alle sperimentazioni e più che mai libero nell’espressività del gesto musicale. Alessandro Centolanza, alla chitarra, Stefano Grasso, alla batteria, Vito Zeno, al contrabbasso Francesco Piras, alla tromba, Andrea Jimmy Catagnoli, al sax alto, Gianluca Elia con il suo sax tenore. Amante della tradizione afroamericana dello secolo passato, dalle radici di New Orleans all’improvvisazione radicale, la band risulta essere molto coinvolgente, animando locali e strade del centro urbano.

La particolarità dei singoli soggetti, la capacità di condividere spazio e tempo, di conciliare idee e gusti, di piacere a gente di varie tipologie e di stili, rende Figli di Pulcinella un unico centro focale, anche se i musicisti si esprimono anche singolarmente. In marzo uscirà il loro nuovo disco, intitolato “Osmosi“: autoprodotto, conterrà 8 tracce, di cui 7 originali e uno di un loro caro amico, Andrea Vagnoni, contrabbassista della Delirium Jazz Band.

In programma, ogni domenica del mese la rassegna presso l’associazione culturale Manati, in via Alessi 2, Milano: 1 marzo: Um Batéra, Stefano Grasso. 8 marzo: Alessandro Centolanza Quartet (A.Centolanza, Jimmy Catagnoli, Andrea Quattrini, Vito Zeno). 15 marzo: Gumbos! (Vito Zeno, Arturo Garra, Francesco Moglia). 22 marzo: Innesco Trio (Stefano Grasso, Gianluca Elia, Tommaso Fiorini).

I musicisti della band Jazz - Figli di pulcinella

Breve biografia dei musicisti

La formazione di Alessandro Centolanza, ventinove anni, è stata prettamente jazz. Praticando anche all’estero, ricorda con più attaccamento il suo soggiorno a New Orleans, che lo ha visto suonare nei più importanti jazz club della città. Spaziando dal jazz alla canzone d’autore, raccoglie il frutto del suo lavoro in un disco autoprodotto da cantautore, intitolato “L’Amigo”. Accompagnato spesso dal suono di un sax, un contrabbasso, una batteria, Alessandro presenta il suo lavoro nei pub serali.

Gianluca Elia ha condotto una sua sperimentazione servendosi degli insegnamenti di Rudi Manzoli, Giulio Visibelli, Ausonio Calò e varie masterclass dal jazz al free.

Tra le sue esperienze più significative si ricorda anche la Delirium Jazz Band e l’Innesco Trio, oltre alle sue collaborazioni in progetti come il TAKLA Jazz Quintet – tributo a Massimo Urbani, AWOS Quartet – quartetto di free jazz a nome di Daniele Cavallanti.

Stefano Grasso, musicista milanese, inizia lo studio della batteria all’età di undici anni, iniziando due anni più tardi l’approfondimento del linguaggio jazzistico con Alberto Pederneschi prima e Tiziano Tononi poi.

Inizia in seguito lo studio delle percussioni classiche alla Civica Scuola di Musica Claudio Abbado di Milano. Accanto a ciò approfondisce l’interesse per la musica brasiliana e i suoi strumenti tradizionali studiando a più riprese con Gilson Silveira.

Stimolato dal lavoro con i gruppi Figli di Pulcinella e Innesco Trio, la ricerca di un proprio suono lo spinge ad iniziare un lavoro sul movimento affiancando la ballerina Nina Terruzzi.


Valentina Cavera

L’immagine dell’articolo proviene dal sito ufficiale della band Figli di Pulcinella Jazz.

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