Come ho scritto qualche settimana fa nella recensione a L’ispettore Morse e le morti di Jericho, vorrei completare il ciclo dei casi del detective di Colin Dexter, tutti pubblicati da Sellerio nella collana La memoria (e qualcuno riproposto nella più recente Promemoria) al ritmo di un pezzo al mese [i primi li avevo recensiti nel 2021].
Seguendo l’ordine di pubblicazione originale, eccomi ora a parlarvi de Il mistero del terzo miglio, uscito nel 1983 e da Sellerio nel 2014 nella traduzione di Luisa Nera (Mondadori l’ha pubblicato nel 1992 con la traduzione di Giuseppina Caricchio).
Il geniale Morse è qui alle prese con un doloroso mal di denti e un misterioso torso d’uomo ripescato nel Canale di Oxford. Veniamo a sapere qualcosa del suo passato oxoniense – mentre l’autore frequentò il Christ’s College a Cambridge – e delle sue fobie, ovvero acrofobia, aracnofobia, misofobia, ornitofobia e la più ricorrente di tutte (nei romanzi della serie, intendo): la necrofobia.

Ritroviamo gli amati – dal personaggio e dallo scrittore – Housman e Wagner e, naturalmente, il fido sergente Lewis, il dottor Watson dell’ispettore Morse.
Come di consueto, vorrei invitare il lettore a scoprire Il mistero del terzo miglio senza rivelare nulla della storia, attraverso dieci curiosità.
- In copertina appare la riproduzione di un’opera piuttosto singolare, un ritratto di gruppo. S’intitola Six Academy Presidents, ovvero Sei Presidenti dell’Accademia (o Gallus Gallus with Still Life and Presidents, Pollo con natura morta e Presidenti), e misura 167 cm in altezza per 147,5 cm in larghezza. Contrariamente a quanto riportato nel risvolto di copertina, il quadro non è alla National Portrait Gallery di Londra, bensì è esposto nella lobby della British Academy.
È stato realizzato a olio su lino da Stuart Pearson Wright nel 2001, su commissione della stessa istituzione britannica per celebrare il proprio centenario (fu fondata nel 1902). I personaggi ritratti erano i sei Presidenti allora in vita. A oggi soltanto due di loro sono ancora in vita.
A partire da sinistra e procedendo in senso orario vediamo: Lord Randolph Quirk (presidente nel periodo 1985-1989), professore di Lingua e Letteratura Inglese all’University College London; Sir Anthony Kenny (1989-1993; vivente), storico della filosofia; Sir Tony Wrigley (1997-2001), demografo storico; Sir Keith Thomas (1993-1997; vivente), storico del mondo moderno; il reverendo Owen Chadwick (1981-1985), professore di storia ecclesiastica; e infine Sir Kenneth Dover (1978-1981), professore di greco. È l’unico vestito in modo informale. Ma la cosa più strana è il pollo morto al centro della tavola: secondo l’artista è una sorta di Memento mori perché la pelle bianchiccia del gallinaceo gli ricorda quella degli uomini, in particolare delle persone anziane…
Il quadro, ispirato all’arte degli antichi maestri fiamminghi, ha vinto nel 2001 il BP Portrait Award, un importante concorso che si teneva annualmente alla National Portrait Gallery londinese, fino alla soppressione avvenuta pochi anni fa quando l’organizzazione ha deciso di interrompere la sponsorizzazione della British Petroleum. - Alla pagina 25 ci imbattiamo nelle sigle MC, MA e D. Phil. Indicano rispettivamente la decorazione della Military Cross e i titoli di studio Master of Arts (corrispondente alla nostra laurea magistrale) e Doctor of Philosophy (dottore in filosofia).
- La citazione latina Facilis descensus Averno di pagina 30 viene dal sesto libro dell’Eneide di Virgilio, dedicato al viaggio negli inferi dell’eroe troiano. Al verso 126 la Sibilla Cumana mette in guardia Enea: è facile la discesa all’Averno; di ben altra difficoltà il ritorno nel mondo dei vivi, tanto che l’impresa è riuscita a pochissimi!
- A pagina 70 leggiamo: «A un osservatore esterno, gli occhi di Morse sarebbero parsi un poco “sprofondati nella testa” come avrebbe detto Shakespeare». Il riferimento è – credo – alla scena seconda del terzo atto de La tempesta, dove Stefano apostrofa Trinculo così: «Drink, servant monster, when I bid thee; / Thy eyes are almost set in thy head». Ovvero «Bevi servo mostro, quando te lo ordino; hai gli occhi quasi sprofondati nella testa», nella traduzione di Salvatore Quasimodo (che cito dall’edizione Meridiani Mondadori).
- Qualche pagina più avanti (alla 78) incontriamo un meditabondo Morse che ripete tra sé e sé un verso della poesia Wessex Heights, composta da Thomas Hardy nel dicembre del 1896. Nell’originale il verso recita: «Well, time cures hearts of tenderness, and now I can let her go». La sua prima raccolta poetica, intitolata proprio Wessex Heights, fu pubblicata quasi due anni dopo, nel 1898, mettendo insieme poesie scritte in oltre trent’anni.
- Lo Sweeny Todd menzionato a pagina 96 è un personaggio immaginario, uno dei primi serial killer della letteratura. La sua prima apparizione risale al 1846 nella storia The String of Pearls, pubblicata a puntate settimanali. Tra le varie rielaborazioni è il caso di menzionare almeno il film del 2007 Sweeney Todd – Il diabolico barbiere di Fleet Street diretto da Tim Burton, con Johnny Depp nel ruolo di protagonista.
- Alle pagine 122 e 124 Morse si cimenta alla macchina da scrivere con quello che ricorda di un pangramma, ovvero una frase che contenga – almeno una volta – tutte le lettere dell’alfabeto. Le più famose in inglese sono: «The quick brown fox jumps over a lazy dog» (La veloce volpe marrone salta sopra un cane pigro) e «Pack my box with five dozen liquor jugs» (Riempi la mia scatola con cinque dozzine di brocche di liquore).
- A pagina 127 e poi altrove viene menzionato – ma non ne svelerò il motivo – Gerardus Mercator, italianizzato in Gerardo Mercatore, in olandese Gerhard Kremer, matematico, astronomo e cartografo fiammingo vissuto per buona parte del Sedicesimo secolo, tra il 1512 e il 1594. È noto per aver riformato la cartografia scientifica.
- Il Bernard Levin di cui leggiamo (tra parentesi) a pagina 194 è stato un giornalista, autore e presentatore televisivo inglese (1928 – 2004), definito dal quotidiano britannico The Times come “il più famoso giornalista dei suoi tempi”. Nel 1990 ricevette la decorazione di Commander of the Most Excellent Order of the British Empire (CBE) per i suoi servizi al giornalismo.
- A pagina 253, infine, Morse ha tra le mani una cartolina della Grecia con la foto dei resti del palazzo reale di Filippo II di Macedonia. Girandola, l’ispettore ne osserva «il grosso francobollo greco, che raffigurava una conchiglia su uno sfondo verde-azzurro». Ho cercato a fondo in Rete e ho trovato un francobollo del 1981 da 4 dracme di una serie dedicata alla protezione della natura. Il disegno in realtà rappresenta tre esemplari di Chlamys varia, un bivalve con le “orecchie” anteriori due o tre volte più lunghe di quelle posteriori.

Invitandovi alla lettura de Il mistero del terzo miglio, anticipo che il prossimo articolo della serie sarà dedicato a Il segreto della camera 3.
Saul Stucchi
Colin Dexter
Il mistero del terzo miglio
Traduzione di Luisa Nera
Sellerio
Collana La memoria
2014, 328 pagine
14 €
L’immagine del francobollo greco è presa dal sito www.bidcurios.com.