L’Ente Nazionale Germanico per il Turismo ha incontrato la stampa milanese per presentare il bilancio del primo quadrimestre dell’anno. La crisi economica ha colpito anche la locomotiva d’Europa, ma il gigante tedesco ha motivo di sorridere del lieve calo (appena il 3%) del numero di pernottamenti di turisti stranieri registrato nel 2009, che addirittura diventa +1% se si prendono in considerazione i pernottamenti dei viaggiatori italiani.
Nei primi quattro mesi di quest’anno si è verificata una inversione di tendenza che ha rilanciato il turismo in Germania, con un più che incoraggiante +7% (che quasi raddoppia per quanto riguarda il dato relativo agli Italiani).
Un’ulteriore spia positiva è la ripresa dei viaggi d’affari, il cui arresto nel corso dell’anno passato aveva spinto in terreno negativo – per prendere a prestito un’espressione del mercato borsistico – le curve delle statistiche. Il dato più significativo è però il +4% di crescita rispetto allo stesso periodo del 2008, ovvero prima dello scoppio della crisi.
Non si è parlato però solo di quantità. È cambiata infatti l’immagine della Germania in questi ultimi anni e il turismo di piacere diventa sempre più spesso il motivo principale per scegliere come meta una città tedesca. Gli investimenti hanno dato i loro frutti e alla facilità di raggiungere il suo territorio, si sono aggiunti altri elementi positivi, come il buon rapporto tra qualità e prezzo, l’accoglienza, la piacevolezza della vita nelle città tedesche, caratteristiche che hanno contribuito a far crescere il numero dei viaggi brevi.
Ma è soprattutto sul tema della creatività che la Germania punta per attrarre sempre più turisti. Anche qui un paio di dati fotografano da soli la situazione meglio di tante parole: circa 1 milione di posti di lavoro tedeschi dipendono direttamente dal settore della creatività e più in generale della cultura, pari al 3,3% del PIL nazionale (non tentiamo neppure di fare un confronto con la nostra situazione: sarebbe troppo imbarazzante. Per noi).
Il concetto di creatività si declina in quattro parole chiavi: architettura, arte, design e moda. Si possono ritrovare tutte nelle principali città tedesche, mete preferite dei turisti italiani. In cima c’è ovviamente Berlino, ma vanno menzionate anche Amburgo, Monaco, Lipsia, Düsseldorf, Stoccarda e Colonia. Per farle conoscere meglio la Germania ha messo a punto un nuovo sito: www.creative-germany.travel, disponibile anche nella versione italiana.
Un discorso a parte si è meritata Francoforte sul Meno, i cui punti di forza turistici sono stati messi in evidenza da Gisela Moser che ha ricordato il gemellaggio ormai quarantennale con Milano.
Francoforte deve essere ancora apprezzata in tutto il suo potenziale perché fino ad oggi è stata recepita più che altro come meta di turismo d’affari o come snodo di passaggio verso altre destinazioni, essendo un centro nevralgico della viabilità tedesca.
E invece ha tanti angoli da scoprire, è ricca di contrasti e soprattutto di proposte culturali, grazie ai sessanta musei di cui quasi la metà inanellati del percorso chiamato Riva dei Musei e alla quarantina di compagnie teatrali e teatri (con il più grande teatro inglese sul continente). Ad arricchirre il menu concorrono i cinquanta parchi comunali e le strutture di altissimo livello per accogliere i flussi del turismo congressuale.
Gli stilisti Elena Zenero Hock e Johannes Hock del brand Goyagoya hanno infine raccontato la storia di una scommessa imprenditoriale vinta grazie alla passione e alle opportunità di crescita offerte dalla città. Il messaggio è chiaro: Francoforte offre molto di più del sidro e della salsa verde!
Saul Stucchi
Didascalie:
Panorama dalla Main Tower di Francoforte
Foto di Holger Ullmann
(c) Tourismus+Congress GmbH Frankfurt am Main
La skyline di Francoforte
Foto di Holger Ullmann
(c) Tourismus+Comgress GmbH Frankurt am Main
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