Alla Pinacoteca di Brera a Milano si è aperta oggi – martedì 25 ottobre 2022 – la mostra
“Osvaldo Licini. Gli Angeli ribelli e i dipinti nascosti”, curata da Luca Massimo Barbero, direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini di Venezia, e Marina Gargiulo, responsabile delle collezioni del XX secolo di Brera. Ci sarà tempo fino al 22 gennaio dell’anno prossimo per visitarla.
Si tratta del Dialogo numero 10 da quando il direttore James Bradburne decise di rinunciare alle mostre temporanee, considerate una scorciatoia per “pompare” il numero dei visitatori, preferendo invece puntare sulle collezioni del museo.

Arrivato a Brera a metà del 2015, Bradburne pochi mesi dopo già inaugurava la nuova formula con il Dialogo “Raffaello e Perugino. Attorno a due Sposalizi della Vergine”. Passando da Mantegna, Pompeo Batoni, Hayez e altri (ma soprattutto Caravaggio, protagonista di ben tre iniziative), la rassegna è dunque arrivata alla prima doppia cifra.
Un bell’inciampo
La ricorrenza non è tempo di bilanci, ma occasione di ribadire il ruolo sociale del museo, da considerare sempre come uno dei luoghi di dibattito fondamentali per la democrazia. Su questo aspetto ha insistito ieri il Direttore nella presentazione alla stampa, mentre Ferrero ha voluto sottolineare la funzione di questa mostra dossier, ovvero quello di costituire un inciampo nel percorso del visitatore, sollecitando a fermarsi e ad accorgersi che la Pinacoteca non ha soltanto una funzione “passiva” come custodia delle opere d’arte, ma anche “attiva” con l’invito a guardare quadri e sculture in modo differente.

È proprio il caso della tela “Angelo ribelle con luna bianca” dipinta a olio su tela da Licini nel 1955. È entrata nelle collezioni di Brera nel 1984 grazie alla donazione dei coniugi Emilio e Maria Jesi. Sulla vicenda dell’opera, ma soprattutto sul “mistero” che nasconde (e forse le virgolette sarebbero più appropriate per il verbo che non per il sostantivo) si è soffermata la curatrice Gargiulo.
La maggior parte dei visitatori della Pinacoteca – sottoscritto compreso, confesso – nemmeno se ne accorge di solito, ma l’Angelo ribelle di Brera ricopre un precedente ritratto realizzato dal pittore marchigiano. Sotto l’ampio arco del braccio destro della creatura mostruosa fa capolino – è il caso di dire – la testa di una fanciulla, ruotata di novanta gradi rispetto all’attuale formato orizzontale dell’opera.
Bianco e rosso
I pannelli didattici in mostra (le due opere sono esposte sulla parete che ha recentemente ospitato le Fantasie di Mario Mafai) e un breve video trasmesso da uno schermo posizionato nel laboratorio di restauro svelano il mistero che accomuna le due tele invitate a questo decimo Dialogo. Anche sotto l’“Angelo ribelle su fondo rosso scuro”, arrivato in prestito dalla Galleria d’Arte Contemporanea “Osvaldo Licini” di Ascoli Piceno, giace un ritratto, in questo caso di Nella, una fanciulla di Monte Vidon Corrado, paese natale del pittore.
Ecco dunque spiegato il motivo dell’assenza di un altro Angelo ribelle che si può ammirare a poco più di un chilometro da Brera, al Museo del Novecento. L’“Angelo ribelle su fondo giallo”, datato 1950-1952, non cela infatti alcunché sotto lo strato pittorico (ma se ne avete l’occasione, andate comunque a vederlo: male non fa!).
Scrive la dottoressa Gargiulo nel suo saggio intitolato “L’Angelo ribelle con luna bianca e le iconografie angeliche”, pubblicato nel bel cataloghino del Dialogo, edito da Marsilio Arte:
Angeli terreni […] popolano in quegli anni le tele dell’artista, figure curvilinee, rapidamente tracciate, dai busti ampi, triangolari, a volte slanciate, a volte goffe e disarticolate, morbidamente atteggiate in passi, saltelli, svolazzi, attori solitari dello spazio figurativo, ancora una volta monocromo, definito solo dalla linea del suolo, l’approdo terreno dove rimangono sospesi e confinati. Licini non rappresenta la caduta, il dramma della colpa originaria dell’umanità, ma l’autore di una ribellione compiuta per desiderio di conoscenza, condannato a vagare in eterno, come nei dipinti dell’Olandese volante, a rimanere bloccato fra cielo e terra, ma pur sempre essere di natura divina, angelica”.
In quelle figure Licini finisce per immedesimarsi. Ma forse un poco anche il visitatore. Fate una prova.
Saul Stucchi
Didascalie:
- Osvaldo Licini
Angelo ribelle su fondo rosso scuro, 1946
Olio su tela, cm 73,5 x 92,5
Ascoli Piceno, Galleria d’Arte Contemporanea “Osvaldo Licini” - L’allestimento della mostra
Osvaldo Licini
Gli Angeli ribelli e i dipinti nascosti
Informazioni sulla mostra
Dove
Pinacoteca di BreraVia Brera 28, Milano
Quando
Dal 25 ottobre 2022 al 22 gennaio 2023Orari e prezzi
Orari: da martedì a domenica 8.30-19.15chiusura biglietteria 18.00
chiuso lunedì
Biglietti: intero 15 €; ridotto 10 €