L’orribile delitto di una ragazzina ripiomba Joe Fairburn, un poliziotto britannico, nell’incubo dell’insuccesso. Sulla scrivania tiene ancora la foto di un’altra ragazza assassinata a cui non è riuscito a rendere giustizia con l’arresto del colpevole. Un monito, ma anche un macigno che finirà con l’affossarlo. Tra i colleghi c’è il fratello minore Chrissie, con cui condivide la cura del padre – ex poliziotto – minato dall’Alzheimer.
In fretta si arriva a Jason Buliegh, uno squilibrato con precedenti per molestie. Troppo in fretta. Gli elementi contro di lui non sono sufficienti a trattenerlo in arresto e il suo rilascio provoca una rottura nella già fragile psiche del protagonista. Insieme al fratello conduce il sospettato “alle isole” (il film è girato – con una splendida fotografia – a Hilbre Island, in Galles) dove si consuma il secondo atto del dramma.
Da qui in poi per i due fratelli poliziotti inizia la discesa all’inferno, braccati da un altro collega deciso a farla finita con l’era del clan Fairburn. Seduti su una panchina sussurra a Joe: “Non lo augurerei a nessuno di cavarsela” e subito viene alla mente il giudice istruttore Porfirij Petrovič che gioca al gatto col topo con Raskol’nikov in Delitto e castigo di Dostoevskji.
Ma sono calzanti – mi pare – anche le parole con cui Thomas Mann, in Giuseppe il Nutritore (ultimo capitolo della tetralogia Giuseppe e i suoi fratelli) rievoca i contrastanti sentimenti di Giuda, in parte sollevato per aver voluto che il preferito di Giacobbe si salvasse: “tuttavia, il pensiero del delitto tormentava più fortemente lui di quanti, tra i fratelli, non potevano addurre nulla a propria discolpa; e come poteva essere altrimenti? Solo uomini ottusi dovrebbero commettere delitti: a loro non fa nulla, continuano a vivere giorno dopo giorno, come sempre, e non provano rimorsi. Le azioni malvagie sono per gli ottusi. Chi ha in sé anche solo una traccia di sentimento, se ne tenga lontano, se può, perché poi dovrà scontare tutto e a nulla gli giova l’avere mostrato coscienza nel suo operato: proprio per tale coscienza egli viene punito” (traduzione di Bruno Arzeni per i Meridiani Mondadori).
Ecco: i poliziotti dovrebbero leggere i grandi classici, tra cui ovviamente Dei delitti e delle pene.
Saul Stucchi
BLOOD
Regia: Nick Murphy
Interpreti: Paul Bettany, Mark Strong, Brian Cox, Stephen Graham, Ben Crompton, Zoe Tapper, Adrian Edmondson, Natasha Little, Patrick Hurd-Wood, Nick Murphy.
2012, Gran Bretagna