Il Cammino di Sant’Agostino è tracciato, ma la realizzazione pratica sarà lunga e richiederà il meglio della laboriosità brianzola. Ho potuto rendermene conto di persona dopo il pranzo per questa intervista “almuerzo” con Renato Ornaghi, ideatore e regista del progetto di dare vita a un itinerario di fede, cultura e storia nel cuore pulsante (ma un po’ stressato) della Lombardia. Ma andiamo con ordine.
Ornaghi mi dà appuntamento per l’una all’Orso Bruno di Monza, steak house pizzeria a pochi passi dal suo ufficio. Di mestiere fa l’ingegnere; più precisamente “si occupa di consulenza per il risparmio e l’efficienza energetica in ambito industriale e civile”, come recita la nota biografica nel risvolto di copertina del libro che ha appena mandato in libreria per i tipi dell’editore Bellavite di Missaglia, intitolato Il Cammino di Sant’Agostino. Un pellegrinaggio in Brianza.

Nella blogosfera Ornaghi è però noto soprattutto come l’autore di Brianzolitudine, un aperto e sincero omaggio in versi a questa terra da poco raccolta in provincia attorno al capoluogo Monza. Difficile prima di tutto definire i contorni geografici del territorio brianteo, tanto da avvalorare la tesi secondo cui la Brianza è una condizione dell’anima più che un luogo: “tracciare i reali confini brianzoli è per la verità arduo, quasi impossibile”, scrive lui stesso nelle prime pagine del libro, finendo col concludere che è più facile individuare quello che non fa parte della Brianza, per esempio i comuni di Lecco e Como.
Da brianzolo per quattro quarti sono rimasto sorpreso, fin dal primo incontro casuale con il suo blog, per la ricchezza culturale di questa micro-regione famosa in Italia e nel mondo per i prodotti artigianali (a cominciare dal mobile, vero e proprio totem del made in Brianza), molto meno per i tesori d’arte e storici che farebbero la fortuna turistica di altri territori. Il talento di Ornaghi è quello di offrire ai lettori un punto di vista inedito – perché poetico – su luoghi, fatti e personaggi della Brianza, alma mater un po’ trascurata dai suoi stessi figlioli affaccendati a produrre nel mitico capannone.

Ma da tempo si sta dedicando a un progetto ancora più ambizioso, quello appunto di “fare sistema” attorno all’itinerario brianzolo di Sant’Agostino, che fu ospite dell’amico Verecondo in quel di Cassago (rus Cassiciacum) poco prima di ricevere il battesimo nella notte di Pasqua del 387.
Ho anticipato che il suo compito non è per nulla facile, come dimostra un particolare a prima vista insignificante e invece rivelatore. All’esterno dell’edificio che dovrebbe costituire il punto di partenza e insieme di arrivo del pellegrinaggio brianzolo, ovvero la chiesa di Santa Maria delle Grazie a Monza, ho potuto leggere soltanto gli orari delle messe, ma non sono riuscito a scoprire gli orari di visita al pubblico. I turisti stranieri che dovessero arrivare nella capitale della Brianza per seguire le orme del Santo non si stupirebbero più di tanto di non trovare informazioni nella propria lingua, ma di certo non comprenderebbero (come gli italiani, del resto) la mancanza di informazioni fondamentali come gli orari di apertura. Dunque c’è ancora molto da fare. Per fortuna a Renato non mancano l’entusiasmo e buone “entrature” negli ambienti che “contano”.
Mi fa da guida nel ristorante che conosce molto bene e quindi non ho esitazioni nell’accettare il suo consiglio sulla tagliata di manzo, abbinandola a un contorno di crocchette di patate, mentre lui sceglie delle verdure alla griglia. Se le crocchette se la cavano senza lode né infamia, la carne risulta davvero buona. 
Ci siamo appena scambiati i lavori editoriali ai quali siamo rispettivamente più legati e li teniamo sul tavolo vicino al tovagliolo. Dalla mia parte ho una copia del Cammino di Sant’Agostino, mentre lui sfoglia l’ultimo numero di ALIBI – Per essere altrove, la vecchia versione cartacea (e mai abbastanza rimpianta da chi scrive) di questa testata.
Dai discorsi e dall’atteggiamento Renato appare difficile da inquadrare nella casella del “paolotto brianzolo”, come lui stesso si definisce. Ha però ben chiara la lezione del suo vecchio parroco, la stessa professata da un santo dei nostri tempi, tanto amato quanto contestato: Escrivà de Balaguer.

Eccola: “ci si santifica non altrove nella grandiosità nebulosa di opere clamorose di grande effetto, ma semplicemente rimanendo cristiani nel proprio ambito, svolgendo il proprio lavoro quotidiano importante o umile che sia, vivendo nel luogo che Dio ha predisposto e fissato per noi. Hic et nunc: qui e ora, di certo non altrove o chissà quando” (grassetto dell’autore). Dunque non fa meraviglia che Renato abbia scelto la Brianza come terra da celebrare e da far (ri)scoprire, anche ai brianzoli. Da settimane è impegnato nella presentazione della sua guida, ma tiene in particolar modo all’appuntamento del prossimo 24 aprile, ricorrenza del battesimo di Agostino da parte del vescovo Ambrogio.
A dire il vero la sua agenda è già programmata sul 2013, quando si celebreranno i millesettecento anni dell’Editto di Milano (con cui Costantino e Licinio concedevano libertà di culto nell’impero romano), e sul 2015, anno dell’Expo. La cameriera intanto ci porta la lista dei dessert e anche in questo caso ho il buon senso di seguire il consiglio di Ornaghi che propone il brownie al cioccolato. È una bomba di dolcezza e di calorie, ma i progetti ambiziosi e le amarezze della quotidianità impongono ogni tanto di distogliere lo sguardo dallo schermo impietoso della bilancia. Concludiamo il pranzo con un caffè, che lui prende macchiato caldo e io normale. Quando estraggo lo smartphone per immortalare la mia tazzina per la rubrica Caffè d’Italia (antesignana del blog Tazzine d’Italia, ndr), lui sorride e spinge avanti la sua facendomi notare che è molto più bella.
Saul Stucchi
Renato Ornaghi
Il Cammino di Sant’Agostino
Un pellegrinaggio in Brianza
Bellavite
2009, 280 pp., 18 €
Orso Bruno
Steak house – pizzeria
Via Lecco 68
Monza (MB)
Tel. 039.320965
Due tagliate
Un contorno di verdure grigliate
Un contorno di crocchette di patate
Due brownie
1/2 litro di acqua naturale
1/2 litro di acqua frizzante
2 caffè
Conto: 61,40 €
Pranzo offerto da Renato Ornaghi
Postfazione a mo’ di premessa
“ALMUERZO CON…” è un aperto omaggio all’omonima rubrica che appare quotidianamente (tranne la domenica) sull’ultima pagina del quotidiano spagnolo El País. A sua volta quest’ultima è nata su “ispirazione” della rubrica “Lunch with the FT”, pubblicata sull’inserto culturale del Financial Times. Scopo di tutte queste rubriche, compresa la nostra, è quello di conoscere meglio una persona (non necessariamente un personaggio) attraverso un’intervista condotta in modo informale durante un pranzo o una colazione.