Paradossalmente Antonio e Cleopatra è una delle opere scespiriane meno rappresentate, nonostante metta in scena una delle vicende storiche più note dell’antichità: il tragico amore tra il generale romano e la regina egiziana, naufragato nelle acque di Azio. Pesa la struttura particolarmente complessa, con continui cambi di ambientazione.
Per ovviare a questa difficoltà tecnica, il regista John Pascoe (a cui si devono anche la coreografia e il disegno dei costumi) ha scelto di semplificare l’incessante via vai tra le sponde del Mediterraneo, riducendo al contempo il numero dei personaggi. Il risultato è uno spettacolo “alleggerito” ma sempre intenso, dalla scenografia necessariamente ridotta all’essenziale. È però la magica cornice del Teatro Licinium di Erba (CO), dal 2010 “l’unico Teatro shakespeariano ‘sotto le stelle’ in Italia (come recita la presentazione sul sito) a rimanere impressa nei ricordi dello spettatore, insieme agli splendidi costumi che esaltano la regalità e il fascino ammaliante della regina d’Egitto e la virile marzialità dei generali romani.
Ma facciamo un attimo un passo indietro: prima dell’inizio dello spettacolo Luisa Rovida De Sanctis, Presidente della Accademia dei Licini ha ricordato le ultime tappe del teatro di Erba, con lo storico ingresso – nel gennaio dell’anno scorso – nella Shakespeare Theatre Association (STA), la prestigiosa Associazione americana che riunisce i 120 maggiori Teatri shakespeariani nel mondo (unico rappresentante per l’Italia) e poi la recente scomparsa di Gianlorenzo Brambilla, Direttore Artistico e Regista dell’Accademia dal 2000, alla cui memoria è dedicata la stagione di quest’anno. Il testimone è passato nelle mani di John Pascoe che firma appunto questo Antonio e Cleopatra.
Come sempre avviene in caso di maltempo, la recita di sabato 14 luglio è stata posticipata alla domenica successiva: purtroppo questo slittamento ha coinciso con un concerto di musica leggera (ma dai suoni pesanti) a poca distanza dal teatro, cosa che ha un poco disturbato il godimento dello spettacolo.
Tra gli attori in scena i protagonisti Mino Manni (Antonio), Marta Ossoli (Cleopatra) e Andrea Tibaldi (Ottaviano) hanno dato buona prova di sé con interpretazioni mai sopra le righe. Ma una segnalazione particolare merita Elio Aldrighetti nel ruolo di Enobarbo: chi scrive ricorderà soprattutto il momento di alto lirismo del dialogo tra Enobarbo e Agrippa, in cui il primo, seduto sulla scalinata, rievoca l’incontro tra Antonio e Cleopatra sul fiume Cidno. Lei apparve in tutta la sua magnificenza di sovrana orientale a bordo di un’imbarcazione sontuosa, dalla poppa d’oro e dalle vele purpuree, mentre un intenso e inebriante profumo si diffondeva nell’aria e faceva “illanguidire d’amore i venticelli”. E in un attimo si mise in tasca il cuore di Antonio, come già aveva fatto con quelli di Cesare e Pompeo.
PS: il giorno dopo lo spettacolo (lunedì 16 luglio) le pagine culturali del Corriere della Sera ospitavano un lungo articolo di Piero Citati su Antonio (tra Plutarco e Kavafis), sconfitto da Ottaviano ma in realtà uscito vittorioso dallo scontro col figlio adottivo di Cesare. Chi se lo fosse perso e volesse leggerlo, lo trova qui.
Saul Stucchi
Le foto sono di Stefano Bartesaghi
ANTONIO E CLEOPATRA
di William Shakespeare
Adattamento, regia, scene e costumi di John Pascoe
con Mino Manni, Marta Ossoli, Andrea Tibaldi, Elio Aldrighetti, Irene Serini
Teatro shakesperiano all’aperto Licinium
29 giugno
6 – 7- 13 – 14 – 20 – 21 – 27 – 28 luglio
3 – 4 – 10 – 11 agosto 2012
Orario: 21.30
Biglietti: intero 25 €; ridotto 20 €
Informazioni e prenotazioni:
Tel. 02.54916
www.teatrolicinium.it