
Agatha Christie e il surf: l’avreste mai detto? Beh, sì: almeno se aveste letto qualcosa sulla biografia della prolifica giallista inglese, dalla cui penna sono usciti gli immortali Hercule Poirot e Jane Marple. Così mi è parso subito strano il mistero-non-mistero che quest’estate si è gonfiato attorno alla passione della scrittrice per la tavola di legno con la quale cavalcare le onde. Andiamo con ordine: il 31 luglio il Corriere della Sera pubblica, nelle pagine culturali, un trafiletto – senza firma dell’autore – intitolato Il surf, la tavola, l’onda perfetta: il segreto (sportivo) di Agatha. Ne cito le prime righe: “Bel tipo questa Agatha Christie! Ogni giorno si scopre un altro suo segreto. L’ultimo, svelato dal Guardian, riguarda la sua passione per il surf”. L’articolista riassume l’episodio del viaggio intorno al mondo della Christie che accompagnava il marito, incaricato di promuovere una mostra sull’Impero Britannico. Arrivati in Sud Africa, i due coniugi furono tra i primi britannici a sperimentare il nuovo divertimento: affrontare le onde su una tavola di legno.
La notizia è stata ripresa sul numero di ieri del Venerdì di Repubblica, in un trafiletto firmato R. Bert, dal titolo Sorpresa: Agatha Christie in onda sul surf. “<<Ci stiamo entusiasmando perché è uno sport davvero molto divertente>> confidò Agatha Christie alla madre in una lettera”, così inizia il pezzo che riporta la storia aggiungendo il particolare – fondamentale, ma tralasciato dal Corriere – della fonte: “a rivelare la passione di Agatha per la tavola è stato Pete Robinson, fondatore di un museo del surf da poco aperto nel Dorset, che ha trovato un’immagine della giovane scrittrice in costume appoggiata al suo surf”, prosegue l’autore. Facilmente, grazie a Google, si arriva all’articolo del Guardian: lo trovate qui.
Ma il punto è che si tratta di un segreto-non segreto: la passione della Christie per il surf non era affatto ignota. Tanto è vero che ne parla Cristina Morató nel suo libro Las damas de Oriente, pubblicato per la prima volta nel 2005. E immagino che la giornalista e scrittrice catalana abbia trovato la notizia in altre fonti: la bibliografia alla fine del suo libro conta sei pagine, ovviamente non tutte dedicate alla Christie, dato che l’opera prende in esame altre sei celebri viaggiatrici britanniche che andarono alla scoperta dell’Oriente. Ecco cosa scrive (a pag. 375 della edizione DeBolsillo del 2006): “Ya en Sudáfrica, Agatha y Archie descubrieron el placer de un deporte nuevo, el surfing, que practicaban en una playa desierta. Les gustó tanto que decidieron comprarse una tablas ligeras y curvadas dispuestos a aprender el arte de cabalgar sobre las olas”. Non ci volevano le celluline grigie di Poirot per risolvere questo non-mistero estivo: bastava una buona bibliografia.
Saul Stucchi
Cristina Morató
Las damas de Oriente
DeBolsillo
2006; pp. 432