Dal 6 ottobre al 7 gennaio sarà allestita a Lugano la mostra L’immagine del vuoto, un’esposizione che intende analizzare i vari aspetti del linguaggio espressivo italiano dal dopoguerra ad oggi. La mostra intende, nel proprio percorso, individuare quelle componenti che vedono contrapporre all’arte espressiva dell’inizio del 900 con la matrice evocativa degli anni nostri. La nuova generazione di artisti, infatti, ha il desiderio di sorpassare i confini del materiale per investigare il trascendente, una pittura dunque che vede nel vuoto il vero spazio pittorico.
L’esposizione si articolerà in un percorso che prevede un antefatto – la fine della seconda guerra mondiale con le sue conseguenze e le sue contraddizioni, che rende impellente l’esigenza di dar voce all’interiorità, al grido di dolore, di sfogo e di liberazione delle masse – ed un’introduzione fornita dai tre momenti storici che sono a fondamento di tutto l’impianto espositivo: un “buco” di Fontana, un “monocromo” di Klein ed una “linea” di Piero Manzoni. Seguono poi le sezioni tematiche principali: Spazio e cosmo, che studia quelle composizioni mirate ad aprire nuovi confini spazio-temporali che oltrepassino i limiti convenzionali della tela; La concretezza dell’infinito, in cui il quadro si evolve da rappresentazione concreta dello spazio artistico, per diventare esso stesso spazio immateriale; L’Io incorporeo, che comincia a smaterializzare l’immagine fino alla negazione della figura dell’autore stesso o dei soggetti rappresentati; L’architettura del vuoto, che pone l’accento sulla rappresentazione tridimensionale della realtà in una reciproca integrazione tra spazio e oggetto. L’ultima sezione della rassegna è rappresentata da I codici della visione, che intende affrontare il tema del rapporto tra artista, codici espressivi e strumenti compositivi.
La mostra presenterà opere di Giovanni Caravaggio, Manzoni, Fontana, Klein, Paolini, Marisaldi e altri.
Museo Cantonale d’Arte
Via Canova, 10 – Lugano
Dal Maertedi alla domenica
Silvia Greco