Una mostra ambiziosa, enciclopedica (anzi, più correttamente: geografica) e molto bella. Da Van Eyck a Dürer: la pittura primitiva fiamminga e l’Europa Centrale 1430-1530 è un doppio viaggio, piuttosto limitato nel tempo, che il curatore Till-Holger Borchert ha circoscritto al secolo che più o meno si apre nel 1432 con il completamento della pala d’altare o polittico di Gand (Ghent) realizzato dai fratelli Van Eyck per concludersi significativamente con il viaggio di Dürer nei Paesi Bassi nel 1520-1, prima del definitivo ritorno a Norimberga, ma molto ampio nello spazio, dato che copre l’area che va dal Mare del Nord, alla Romania e agli attuali stati del Baltico.
Il percorso espositivo è dunque una galoppata (non dimentichiamoci che all’epoca artisti, commercianti e imperatori si spostavano a cavallo!) dai Paesi Bassi all’Ungheria, attraversando la Vestfalia, la Baviera, l’Austria e la Polonia. E va ad affiancarsi, idealmente, al primo “pannello” costituito dalla mostra che nel 2002 aveva avuto per tema le origini dell’arte fiamminga e i suoi rapporti con l’Europa Meridionale, indagati sempre in riferimento allo stesso secolo.
Quella che si chiuderà il prossimo 30 gennaio al Groeningemuseum di Bruges è, come abbiamo anticipato, una mostra ambiziosa, non soltanto per il grande numero di opere – quasi trecento – che sono esposte, ma soprattutto per il dichiarato obiettivo di essere spunto di ulteriori ricerche che sta alla base del progetto. E in questo caso il catalogo si presenta come vero e proprio strumento di studio, grazie alle ricche schede monografiche, ai saggi introduttivi, alle mappe e all’apparato bibliografico.
Abbiamo lasciato per ultimo l’aspetto più interessante per i visitatori: l’esposizione è molto bella, nonostante un allestimento sobrio, per nulla spettacolare, con pochissimi pannelli didattici e un’illuminazione non sempre perfetta.
Ma sono le opere a parlare, a raccontare storie di viaggi (di Santi viaggiatori e degli artisti itineranti che le hanno realizzate qua e là per l’Europa), a farsi ammirare per la complessità delle composizioni e la maestria nella resa dei tessuti, degli interni, della natura. Squaderna infatti capolavori assoluti accanto a opere poco note, soprattutto al pubblico italiano, ma di altissimo livello, ciascuna accompagnata da una didascalia plurilingue che comprende la nostra. Le tavole hanno per argomento temi religiosi, ma tra i Santi, la Sacra Famiglia e i Patriarchi trovano posto mercanti, banchieri, principi, sovrani e a volte gli stessi artisti. Persino il popolino! Si possono infatti ammirare scene di vita quotidiana che testimoniano meglio di molti saggi di storia la realtà “normale”, appunto quotidiana. Osservate per esempio il particolare realistico dell’uomo che mostra le mutande mentre il Cristo sale al Calvario, nell’opera dell’anonimo pittore a cui gli studiosi hanno dato il nome convenzionale di Maestro della Salita al Calvario. Per apprezzare meglio i dettagli, alcuni quadretti di piccole dimensioni sono affiancati da una lente di ingrandimento.
Spostandosi di sala in sala, e quindi avanzando all’interno della mappa geografica ideale che si sovrappone al percorso espositivo, si incontrano numerosi Maestri anonimi, tra i quali spiccano quello della Madonna Strauss, presente con diverse opere, come l’eponima (ovvero quella che gli è valsa il soprannome) e un’altra in prestito dalla Pinacoteca Ambrosiana di Milano; il Maestro del Retablo d’Albrecht; il Maestro delle Tavole di Polling con i suoi quattro pannelli d’altare (nel secondo riquadro fanno per la prima volta la loro comparsa le condizioni meteorologiche e l’aureola dei santi non è più dorata, ma viene rappresentata con sfumature di colore); il Maestro dell’Altare Tucher, nella cui Circoncisione di Gesù (datata 1430-1440) possiamo notare uno dei sacerdoti con tanto di occhiali sul naso! Tiene invece in mano il suo paio il canonico Joris van der Paele nello splendido pannello dipinto da Jan Van Eyck, uno dei capolavori della collezione permanente del museo. Quest’opera da sola richiederebbe almeno un’ora per essere “indagata” centimetro per centimetro come merita, per non farsi sfuggire nemmeno uno dei dettagli, dalla complessa geometria del tappeto ai piedi della Vergine, ai lussuosi paramenti indossati da San Donaziano, ai numerosi richiami alle Scritture. La metà sinistra della tavola allude al sacrificio della Croce, mentre quella di destra prefigura la Resurrezione. La firma del pittore e il suo motto sono una chiarissima prova della consapevolezza del proprio valore da parte dell’autore, consapevolezza che lo eleva al di sopra della massa di artigiani-artisti anonimi. Altrettanto importante è la cosiddetta Madonna di Jan Vos, in prestito dalla Frick Collection di New York.
Molte delle opere in mostra sono state per secoli oggetto di venerazione da parte dei fedeli, basti citare per tutte il polittico del martirio di Santa Barbara. Ci sono poi tavole molto grandi, composte da numerosi pannelli, accanto a quadretti come la notevole Annunciazione, probabilmente realizzata nella regione dell’Alto Reno attorno 1440, le cui dimensioni ridotte (misura 16×10,5 centimetri, più o meno come una cartolina) la fanno accostare all’arte della miniatura dei libri. E qui è il caso di citare almeno le pagine miniate tratte da un codice del popolare testo dei Ventiquattro Anziani di Otto di Passau, realizzato a Monaco di Baviera attorno al 1450. Ci sarebbero ancora decine di opere da menzionare, dai ritratti di Hans Memling, alle tavole di Dieric Bouts, ai capolavori di Dürer, tra cui Adamo ed Eva e a quelli di Hans Holbein il Vecchio. Ma è meglio andare a vederli di persona a Bruges. La mostra da sola vale il viaggio nelle Fiandre.
Saul Stucchi
DA VAN EYCK A DÜRER
LA PITTURA PRIMITIVA FIAMMINGA E L’EUROPA CENTRALE 1430-1530
Fino al 30 gennaio 2011
Groeningemuseum
Dijver 12
Brugge
Orari: tutti i giorni tranne il lunedì 9.30-18.00
Biglietto: intero 11 €; ridotto 9 €
Audioguide: disponibili anche in italiano 4 €
Informazioni:
Tel. +32 (0)50 44 46 60
www.brugge.be
Didascalie:
Jan van Eyck e suo atelier
Madonna con bambino, Santa Barbara, Santa Elisabetta d’Ungheria e abate Jan de Vos (part.)
circa 1442
Frick Collection, New York
Hans Memling
Trittico della Passione
circa 1490
Szépmüvésti Múzeum, Budapest
INFORMAZIONI SULLE FIANDRE
Turismo Fiandre
Tel. 199 442111
www.turismofiandre.it
Albrecht Dürer
Ritratto di uomo non identificato (1521)
© Museo Nacional del Prado, Madrid
Maestro dell’Altare di Ehningen
Pala d’altare di Ehningen (circa 1476)
Staatsgalerie Stuttgart, Stoccarda
Maestro dell’altare di San Bartolomeo
Deposizione dalla croce
John G. Johnson Collection, 1917
© Philadelphia Museum of Art
Hans Holbein il Vecchio
La fontana della vita (1519)
Museo Nacional de Arte Antiga, Lisbona
Anonimo
Ritratto di donna (circa 1480)
© Museo Thyssen-Bornemisza Madrid
Allievo di Jan Van Eyck
San Cristoforo
John G. Johnson Collection
© Philadelphia Museum of Art