Più di un’arteria e di un’importante via di comunicazione: il cordone ombelicale di Roma. Il fiume Tevere è stato questo – e molto altro – in un passato che scolora sempre più nella memoria comune, anche in quella delle popolazioni che vivono sulle sue rive. Ora sta quasi nascosto, come una cicatrice che attraversa in diagonale il ventre d’Italia. Non è più il fiume del mito, della grandezza dell’Urbe che impose all’Orbe il (suo) diritto.

Nel giugno del 2012 quattro amici hanno deciso di seguirne l’intero corso (poco più di 400 chilometri) da fonte a foce in una settimana, dal Monte Fumaiolo sull’Appennino tosco-emiliano allo sbocco nel Mar Tirreno a Fiumicino.
Nato da un’idea del giornalista Saul Stucchi, direttore della testata di cultura e viaggi ALIBI Online (nonché una laurea in storia romana nel cassetto), il progetto “Sette giorni in Tiber” è stato subito accolto con entusiasmo dai fotografi Enrico Giudicianni e Piera Biffi dell’omonimo studio di Mezzago e da Roberto Fumagalli che ha messo a disposizione il camper e la sua competenza logistica (dimostratasi preziosa in molte occasioni).

I quattro “Tibernauti” hanno marcato stretto il Tevere – per quanto consentito dalla giungla di strade che solo raramente corrono parallele al suo tracciato – attraversando borghi, cittadine e centri ricchi di storia e di arte. Per averne una visuale la più completa possibile hanno cambiato mezzo di trasporto: dal camper al cavallo; dal treno all’autobus; dalla barca a un piccolo aereo mono-elica.
Dopo essere stata esposta alla Biblioteca di Mezzago, la mostra fotografica SETTE GIORNI IN TIBER fa tappa per un mese al Centro Culturale San Francesco di Umbertide (PG). Racconta, attraverso le splendide foto di Enrico e Piera, un viaggio a suo modo epico che ha permesso a chi l’ha compiuto di riconoscere al fiume il suo ruolo di protagonista della storia e della geografia d’Italia. L’augurio è che le immagini siano un invito per i visitatori a riscoprire il Tevere (e gli altri fiumi che scorrono a pochi chilometri da casa).
Twitter@alibionlineit
Saul Stucchi (Vimercate, 1971) è direttore di ALIBI Online. Ha curato il blog “I Luoghi del Cuore” del FAI e ha scritto per le riviste Diario e Civiltà; collabora con Radio Popolare ed è co-autore della guida ai “Luoghi di Napoleone” edita da Touring Editore. Ha un blog dedicato al caffè che si chiama “Tazzine d’Italia”.
Roberto Fumagalli (Monza, 1961) è co-titolare della ditta Fumagalli & Dossi, laboratorio di formatura con annessa gipsoteca nel quale comincia a lavorare dopo aver terminato gli studi. Diplomato all’Istituto Statale d’Arte di Monza, consegue il titolo di scultore presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Si occupa di modellatura e scultura realizzando idee di artisti, oltre al tradizionale lavoro di formatura e riproduzione di opere d’arte in gesso.
Enrico Giudicianni (Cornate d’Adda 1958) e Piera Biffi (Mezzago 1959).
Enrico Giudicianni e Piera Biffi condividono dal 1977 la passione per la fotografia. Fotografi professionisti, vantano un’esperienza trentennale di lavoro nel campo della fotografia industriale e pubblicitaria, così come nello still life, nel ritratto e nel reportage. Dopo l’esperienza di Qui, già, oltre che li ha visti coinvolti come fotografi ufficiali e protagonisti di una mostra personale itinerante dedicata al backstage del progetto, non hanno smesso di sperimentare nell’ambito della fotografia artistica e di ricerca.
ALIBI Online e Studio Fotografico Giudicianni & Biffi presentano
SETTE GIORNI IN TIBER
9 novembre – 7 dicembre 2013
Centro Culturale San Francesco
Umbertide (PG)
Inaugurazione: sabato 9 novembre 2013 ore 17.00