L’inaugurazione della quarta MicroMostra di ALIBI ha preceduto, nel pomeriggio di domenica 12 ottobre, il concerto Cargo Sentimento Popolare d’Assalto di Camilla Barbarito & Co. al Bloom di Mezzago, organizzato dagli Amici della Biblioteca (con il supporto della Pro Loco) e dallo stesso Bloom.
A dare il cambio a Cristiano Ricci – venuto dopo Enrico Giudicianni, che a sua volta aveva preso il posto di Ilaria Demonti, prima artista a esporre alla MicroMostra di ALIBI – è stato Antonello Cassinotti, per gli amici Lello.
Uomo di teatro che ricusa per sé le definizioni di intellettuale e di artista visivo, Cassinotti riconosce come proprio nume tutelare Antonin Artaud sul quale ha messo insieme – con amorevole cura – il volume Artaud e i suoni della crudeltà. «Un libro molto originale» l’ho definito nell’incipit della recensione che gli ho dedicato lo scorso settembre. È infatti un collage di testi chiesti dallo stesso Lello a colleghi teatranti, scrittori, intellettuali ed esperti di Artaud.
Nei ringraziamenti che chiudono il volume – e anche nel corso della chiacchierata di domenica, dopo aver appeso la sua opera in sostituzione del dipinto Encore l’amour di Cristiano Ricci – ha tenuto a rimarcare in particolare i contributi di Franco Ruffini e di Florinda Cambria.
I testi accompagnano e in qualche modo dialogano con i suoi collage. Ne ha realizzati una novantina, di cui solo una parte sono pubblicati nel libro, edito da Ponte 43 (oltre una trentina). Dieci sono esposti presso la galleria del secondo piano del Creative Lab di Mantova – in viale Valle d’Aosta 20 – per una mostra del format “TEN” (ogni artista invitato espone appunto dieci suoi lavori).
Una, invece, è l’ospite unica dell’attuale MicroMostra di ALIBI. Ha un titolo che è un tutto un programma:
Coricato in basso, perché potesse cadere su di me il rito, perché il fuoco, i canti, le grida, la danza e la notte stessa, come una volta animata, umana, girasse, viva sopra di me.
Vi era dunque quella volta mobile, quella disposizione materiale di grida, d’accenti, di passi, di canti. Ma, al di sopra, al di là di tutto quello, e al di là, si dissimulasse ancora dell’altro: il principale”
Si tratta di una citazione da un’opera di Artaud, una delle tante lette negli anni da Cassinotti che ha sottolineato tutti i riferimenti al mondo del suono e della voce. Nel volume il collage dialoga con il testo Controcampo di Samanta Mia Cinquini, formatrice, dramaturg, artista.
Ai presenti Lello ha illustrato la genesi del progetto, la raccolta del materiale, il suo approccio al collage, inframezzando il racconto con aneddoti sulla tormentata vita di Artaud, dagli esordi come poeta affamato di vita alle estreme delusioni, passando per la terribile esperienza dell’elettroshock. Ci ha anche deliziati con la lettura teatrale di un testo artaudiano, performance che ho immortalato nel video pubblicato qui sotto.
Come per le precedenti esposizioni, la quarta MicroMostra di ALIBI è visitabile su appuntamento.
Saul Stucchi